Libia, l'Egitto bombarda postazioni Isis: 5 morti

Libia, l'Egitto bombarda postazioni Isis: 5 morti
L'Egitto ha bombardato postazioni dell'Isis in Libia dopo che il gruppo jihadista aveva diffuso un video della decapitazione di 21 copti egiziani rapiti a Sirte tra...

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L'Egitto ha bombardato postazioni dell'Isis in Libia dopo che il gruppo jihadista aveva diffuso un video della decapitazione di 21 copti egiziani rapiti a Sirte tra dicembre e gennaio. Cinque morti è il bialncio dell'attacco.




Aerei dell'esercito hanno colpito obiettivi dello Stato islamico, riferisce la radio egiziana citando un comunicato dell'esercito. Nell'annuncio, riferisce il sito del quotidiano Al Ahram, l'esercito ha precisato di aver colpito diversi obiettivi tra cui «campi di addestramento e depositi di armi».



La tv di Stato egiziana ha spiegato che i raid compiuti all'alba dall'aviazione del Cairo hanno colpito campi di addestramento e siti di stoccaggio delle armi. Già ieri sera il presidente egiziano Abdel-Fattah al-Sisi aveva avvertito: l'Egitto «si riserva il diritto di reagire».



Gli aerei egiziani sono tornati indenni alle loro basi. I raid sono stati otto e hanno causato cinque morti a Derna, la città dell'est della Libia dove l'Isis ha creato un «Califfato». Lo riferisce la tv libica secondo quanto riporta una sovrimpressione della tv Al Jazeera. «Tutti dovrebbero sapere che gli egiziani hanno uno scudo che protegge la sicurezza della loro patria e una spada che amputa terrorismo ed estremismo»: si afferma nel comunicato delle Forze armate egiziane in cui si annunciano i raid aerei. La nota, riferisce l'agenzia egiziana Mena, conferma che «gli attacchi hanno colpito con successo gli obiettivi e i nostri aerei sono tornati a casa in sicurezza».



«Confermiamo che la vendetta per il sangue degli egiziani» è «un diritto assoluto e sarà applicato», afferma il comunicato delle forze armate egiziane. I raid sono stati portati in base «al diritto dell'Egitto di difendere la propria sicurezza e stabilità e per vendetta e risposta agli atti criminali di elementi e formazioni terroriste all'interno e all'esterno del paese», si afferma nel comunicato.



L'annuncio viene formulato come un messaggio delle «vostre forze armate» rivolto «al coraggioso popolo egiziano». «Il colpo ha raggiunto gli obiettivi con la più grande precisione», si sostiene fra l'altro nel comunicato.



Sisi, a margine di una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza nazionale, ha poi confermato il divieto per gli egiziani di viaggiare in Libia, impegnandosi a facilitare il rimpatrio dal Paese vicino di tutti i connazionali ancora lì presenti. Ha inoltre ordinato al governo di dare sostegno alle famiglie delle vittime.



Il presidente ha intanto incaricato il ministro degli Esteri, Sameh Shoukri, di andare a New York e avviare contatti con i membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu affinchè «la comunità internazionale si ponga di fronte alle sue responsabilità e avvii le procedure necessarie per dichiarare ciò che sta accadendo in Libia come una minaccia alla pace e alla sicurezza».



«Queste azioni vili - ha detto infine Sisi in un discorso teletrasmesso alla nazione - non fiaccheranno la nostra determinazione: l'Egitto e il mondo intero restano impegnati in una battaglia irriducibile contro gli estremisti».



Il generale Khalifa Haftar, esponente di spicco dell'esercito regolare libico, ha dichiarato di essere pronto a collaborare con gli attacchi dell'Egitto contro l'Isis e altri gruppi terroristici in Libia. Lo riferiscono media libici. «I libici aiutano l'esercito egiziano a vendicarsi di queste forze terroriste perché consideriamo il Cairo come una città libica e appoggiamo in pieno l'intervento militare egiziano per colpire Daesh (lo Stato islamico) e le altre formazioni terroristiche», ha detto Haftar in un colloquio telefonico alla tv egiziana «Dream» secondo quanto riferiscono media libici. L'uccisione dei copti è un «crimine orribile» che dimostra il livello di pericolo che ha di fronte il popolo arabo, ha detto il generale.





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Il Gazzettino