Coronavirus, app per tracciare i contagi da Covid-19. La Ue avverte: «Utile contro l'epidemia, ma l'adesione solo su base volontaria»

La presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen
Utilizzo su base «volontaria» e raccolta dati in forma «anonima e aggregata»: sono i due capisaldi della Commissione europea per lo sviluppo di app contro...

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Utilizzo su base «volontaria» e raccolta dati in forma «anonima e aggregata»: sono i due capisaldi della Commissione europea per lo sviluppo di app contro il contagio da coronavirus contenuti nella exit-strategy pubblicata oggi. Le app, scrive Bruxelles, «possono aiutare a interrompere le catene di contagio in modo più rapido ed efficiente rispetto alle misure generali di contenimento, riducendo il rischio di diffusione massiccia del virus» e, di conseguenza, dovrebbero essere un «elemento importante nella strategie d'uscita» dalla quarantena «integrando altre misure come l'aumento delle capacità di test». 



In queste settimane, molti Paesi europei, compresa l'Italia, stanno sviluppando app con diversi standard tecnici per il contact tracing e  tenere traccia della diffusione del contagio, capaci anche di avvertire i cittadini di un rischio aumentato a causa del contatto con una persona ritenuta positiva per Covid-19. «L'adozione diffusa di un'app di riferimento paneuropea, o almeno l'interoperabilità e la condivisione dei risultati tra le app consentirebbe un avvertimento più efficace delle persone interessate e un seguito più efficiente delle politiche di sanità pubblica», ammonisce Bruxelles.

La Commissione europea osserva quindi che il tracciamento di prossimità ravvicinata tra i dispositivi mobili «dovrebbe essere volontario, basato sul consenso, nonché nel rispetto delle norme sulla privacy e sulla protezione dei dati nell'Unione europea». Le app, si legge ancora nel documento, dovrebbero essere «sviluppate in collaborazione con le autorità sanitarie nazionali», essere soggette a «stretti requisiti di trasparenza» ed «essere disattivate non appena la crisi Covid-19 sarà terminata», procedendo con la «cancellazione» di tutti i dati. Gli utenti dovrebbero dunque essere i soli a «mantenere il controllo dei propri dati».

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Il Gazzettino