Utilizzo su base «volontaria» e raccolta dati in forma «anonima e aggregata»: sono i due capisaldi della Commissione europea per lo sviluppo di app contro...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
In queste settimane, molti Paesi europei, compresa l'Italia, stanno sviluppando app con diversi standard tecnici per il contact tracing e tenere traccia della diffusione del contagio, capaci anche di avvertire i cittadini di un rischio aumentato a causa del contatto con una persona ritenuta positiva per Covid-19. «L'adozione diffusa di un'app di riferimento paneuropea, o almeno l'interoperabilità e la condivisione dei risultati tra le app consentirebbe un avvertimento più efficace delle persone interessate e un seguito più efficiente delle politiche di sanità pubblica», ammonisce Bruxelles.
La Commissione europea osserva quindi che il tracciamento di prossimità ravvicinata tra i dispositivi mobili «dovrebbe essere volontario, basato sul consenso, nonché nel rispetto delle norme sulla privacy e sulla protezione dei dati nell'Unione europea». Le app, si legge ancora nel documento, dovrebbero essere «sviluppate in collaborazione con le autorità sanitarie nazionali», essere soggette a «stretti requisiti di trasparenza» ed «essere disattivate non appena la crisi Covid-19 sarà terminata», procedendo con la «cancellazione» di tutti i dati.
Il Gazzettino