Stupri di gruppo e sesso in cambio di un assorbente: così si vive a Kibera, la baraccopoli di Nairobi

foto Reuters
Cloro e sostanze chimiche nelle pillole vendute nei chioschi in strada per abortire: sette donne al giorno muoiono a causa di aborti non sicuri in Kenya e la spesa sanitaria per...

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Cloro e sostanze chimiche nelle pillole vendute nei chioschi in strada per abortire: sette donne al giorno muoiono a causa di aborti non sicuri in Kenya e la spesa sanitaria per cure a seguito di attività illegali gli aborti sono raddoppiati dal 2012. «Abbiamo perso così tante donne» dice Edita Ochieng. Guida un gruppo di "femministe per la pace, i diritti e la giustizia" e organizza "salvataggi" di donne e bambini che subiscono violenza fisica o sessuale.


Una violenza endemica in Kenya, soprattutto nella più grande baraccopoli del Paese, Kibera, a Nairobi.
«Ho sperimentato lo stupro per la prima volta quando avevo sei anni. L'autore vive ancora lì », dice, indicando una baracca a pochi metri dalla sua casa in un articolo del Guardian che sta seguendo da vicino la vita di Ochieng con reportage dal Kenya.

Federation of Women Lawyer del Kenya ha cercato di obbligare gli operatori sanitari a fornire un aborto legale sicuro, ma il tentativo è fallito. Alcune donne vittime di violenza si ritrovano nella clinica dell'organizzazione benefica Shining Hope for Communities (Shofco) co-fondata dall'imprenditrice locale Kennedy Odede.
«La maggior parte di queste donne partorisce da sola» afferma la responsabile della clinica, Irene Ayoti. Secondo Caroline Salawa, direttrice, «la causa principale di così tante gravidanze adolescenziali è che la ragazza di Kibera è indifesa, a volte viene violentata e lo stupro di gruppo è enorme a causa della droga e dell'alcool». Le ragazze sono costretta lasciare casa quando la famiglia scopre che sono incinta anche se lo stupratore può essere un fratello o uno zio. 

The Independent  tempo fa in un articolo spiegò che molte ragazzine sono costrette a prostituirsi per avere un assorbente vendutiodai tassinari in motocicletta. Il Ministero della Salute del Paese ha inoltre segnalato che più della metà delle giovani del Paese (il 54%) ha difficoltà economiche tali da non permettere l'acquisto di quel tampone.

 
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Il Gazzettino