Juncker fa mea culpa sull'austerity. Di Maio: «Lacrime di coccodrillo»

Juncker fa autocritica sul rigore europeo: durante la crisi del debito «c'è stata dell'austerità avventata, ma non perché volevamo sanzionare...

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Juncker fa autocritica sul rigore europeo: durante la crisi del debito «c'è stata dell'austerità avventata, ma non perché volevamo sanzionare chi lavora e chi è disoccupato: le riforme strutturali restano essenziali», ha detto il presidente della Commissione Ue nel suo intervento in aula a Strasburgo per la celebrazione dei vent'anni dell'euro.


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«Mi rammarico di aver dato troppa importanza all'influenza del Fondo monetario internazionale. Al momento dell'inizio della crisi - ha ricordato Juncker - molti di noi pensavano che l'Europa avrebbe potuto resistere all'influenza del Fmi. Se la California è in difficoltà, gli Stati Uniti non si rivolgono» al Fondo monetario internazionale e «noi avremmo dovuto fare altrettanto».

«Le lacrime di coccodrillo non mi commuovono - replica il vicepremier Luigi Di Maio sul bloc delle Stelle - Juncker e tutti i suoi accoliti hanno devastato la vita di migliaia di famiglie con tagli folli mentre buttavano 1 miliardo di euro l'anno in sprechi come il doppio Parlamento di Strasburgo. Sono errori che si pagano».

 

Il mea culpa di Juncker prosegue sulla Grecia: «Non siamo stati sufficientemente solidali con la Grecia e con i greci» durante la crisi del debito. «Mi rallegro di constatare che la Grecia, il Portogallo ed altri Paesi - ha aggiunto - hanno ritrovato se non un posto al sole», almeno «un posto tra le antiche democrazie europee».

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Il Gazzettino