Precipita la crisi politica in Iraq, minacciando di mettere a repentaglio la mobilitazione contro l'Isis. Nel giorno in cui lo Stato islamico torna a colpire nei pressi di...
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Cioè fino a quando il primo ministro Haidar al Abadi completerà un rimpasto del governo che porti alla guida dei ministeri tecnocrati non compromessi con i gruppi etnici e confessionali tra i quali il potere è lottizzato a partire dal 2003, vale a dire dalla caduta del regime di Saddam Hussein. Nel frattempo in Siria, il Paese vicino anch'esso coinvolto nella grande guerra che sconvolge la regione, i bombardamenti aerei governativi sono continuati ad Aleppo, risucchiata in un vortice di violenza che negli ultimi nove giorni ha provocato quasi 250 morti e che ha praticamente messo fine alla cessazione delle ostilità in vigore su tutto il territorio nazionale dal 27 febbraio. Mentre nei sobborghi di Damasco e nella provincia settentrionale di Latakia è entrata in vigore una tregua temporanea, che durerà 24 ore nel primo caso e 72 ore nel secondo.
L'Osservatorio nazionale per i diritti umani (Ondus) ha segnalato oggi 20 raid lealisti su quartieri in mano ai ribelli ad Aleppo.
Il Gazzettino