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Una nuova minaccia per la salute pubblica arriva dal Qatar: si tratta della cosiddetta "influenza del cammello", meglio conosciuta come Mers-CoV (sindrome respiratoria mediorentiale). E in Gran Bretagna scatta già l'allerta. L'Health Security Agency, infatti, ha diramato un'apposita nota informativa, in cui si esortano «medici e operatori sanitari a prestare specifica attenzione ai viaggiatori di ritorno dalla Coppa del Mondo».
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Febbre del cammello, ecco i sintomi e come ci si contagia
Pazienti che presentano sintomi come febbre, difficoltà respiratorie, vomito e diarrea potrebbero aver contratto la Mers, malattia infettiva che viene trasmessa dagli animali. In Europa il rischio di infezione è di solito molto basso, ma la mole di viaggiatori che ha vistitato il Qatar preoccupa le autorità sanitarie britanniche. Non è insolito, infatti, per i turisti che visitano quelle zone avere contatti con cammelli per scattare una fotografia o fare un tour nel deserto. Il Qatar, in altre parole, è un luogo dove l'esposizione a fattori di rischio è più alta. L'HSA spiega che «la MERS può essere acquisita da uno stretto contatto con i cammelli» ma anche «dal consumo di prodotti di cammello, ad esempio latte di cammello non pastorizzato».
I medici britannici hanno messo in guardia anche sulla possibilità della trasmissione «da persona a persona» di questo coronavirus, spiegando che in Qatar quest'anno sono stati già segnalati due casi d'infezione.
Mers, tasso di mortalità più alto di quello del Covid
A preoccupare sono anche i numeri della "febbre del cammello": più di un terzo delle persone che ha contratto la malattia è morta.
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Il Gazzettino