Infermiera usa la carta di credito di paziente in fin di vita per spese folli: condannata a 14 mesi

Un'infermiera inglese, Leanne Wallace, è stata condannata ieri a 14 mesi di reclusione per aver utilizzato la carta di credito di un paziente in fin di vita per far...

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Un'infermiera inglese, Leanne Wallace, è stata condannata ieri a 14 mesi di reclusione per aver utilizzato la carta di credito di un paziente in fin di vita per far spese personali. La vittima, l'89enne Leslie Rushworth, era ricoverato allo University Hospital of North Tees, a Stockton (Inghilterra), con una grave forma di polmonite. L'uomo, malato terminale, è stato trasferito in un ospizio prima di morire. Nel frattempo l'infermiera che si prendeva cura di lui in ospedale - secondo la Teesside Crown Court - gli ha sottratto la carta di credito, usandola per pagare un prestito di 900 sterline, acquistare un letto da 699, spenderne altre 74 in carta da parati e comprare oggetti su Amazon. Il giudice ch ha affermato che Leanne Wallace ha «danneggiato la reputazione degli operatori sanitari del Paese».

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Infermiera usa carta di credito di paziente in fin di vita

Le indagini sono partite quando il figlio del signor Rushworth ha ricevuto delle notifiche da parte della banca, che lo avvertivano di alcuni pagamenti effettuati con la cart di credito del padre. In poco tempo si è risalti all'infermiera, che prima ha negato, poi ha detto che l'anziano si era offerto volontariamente di effettuare quelle spese per lei. Alla fine l'infermiera ha dovuto confessare e ha restituito alla famiglia l'intera somma indebitamente sottratta. L'accusa ha comunque evidenziato come il crimine commesso da Leanne Wallace abbia avuto un «impatto significativo sulla famiglia negli ultimi giorni della vita del padre».

Wallace, 40 anni di Hartlepool, è stata dichiarata colpevole di quattro capi di frode per abuso di posizione. La donna si è detta pentita, ma ha comunque perso il suo lavoro in ospedale. Il giudice ha affermato che il signor Rushworth era «a stento in grado di fare qualcosa per se stesso, a malapena in grado di comunicare». E ha aggiunto: «Non c'era possibilità che utilizzasse i suoi conti bancari, era semplicemente una vittima vulnerabile».

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Il Gazzettino