Nelle province di Como e Milano, nonché in Belgio, Svezia e Francia, investigatori della Polizia di Stato - Servizio Centrale Operativo (SCO) e Squadra Mobile di Como - e...
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Le indagini, avviate nell'ottobre 2015 e supportate da attività tecniche, spiega la polizia, hanno consentito di raccogliere gravi elementi indiziari a carico di un gruppo criminale, composto da 16 siriani, 2 tunisini, un algerino, un libanese ed un egiziano, che, operando in diversi Paesi europei, ha organizzato, traendone ingenti profitti economici, il trasferimento, dall'Ungheria soprattutto verso l'Austria e la Germania, di centinaia di migranti, perlopiù di nazionalità siriana e in fuga dalle aree in cui si sta svolgendo il noto conflitto armato in Siria. L'inchiesta ha permesso, tra le altre cose, di ricostruire le attività e le dinamiche criminali del gruppo che, approfittando dell'imponente flusso migratorio dello scorso anno sulla cosiddetta rotta balcanica, ha realizzato un complesso meccanismo per il trasporto degli stranieri con vetture private.
Gli indagati, infatti, hanno impiegato circa 300 veicoli intestati a diverse società di comodo, avvalendosi di una vasta rete di passeur, di varie nazionalità (anche italiana), un centinaio dei quali già identificati e, in parte, arrestati, in flagranza di reato, anche nell'ambito delle connesse attività condotte dalle Autorità tedesche e austriache. Le indagini si sono svolte nel quadro di un'articolata, costante cooperazione internazionale di polizia e giudiziaria che ha visto il coinvolgimento, tra gli altri, della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, di EUROJUST e di EUROPOL, nonché delle competenti Autorità austriache, tedesche e ungheresi.
Sono stati anche ricostruiti i flussi finanziari attraverso i quali venivano corrisposti i compensi ai trafficanti di migranti, significando che risultano numerose transazioni di denaro indirizzate a soggetti, non sempre identificati, che si trovano in zone della Siria dove è in atto lo scontro che coinvolge anche milizie armate che si ispirano al fanatismo religioso. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino