Alcune di esse sono assolutamente inedite, altre sono tornate alla luce dopo essere state pubblicate il 29 settembre 1952 sulla rivista Life. Il loro valore storico è...
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Yamahata era un fotografo militare giapponese che documentò diversi momenti storici della Seconda guerra mondiale e giunse a Nagasaki il 10 agosto 1945, dove con un'attrezzatura estremamente limitata riuscì a raccontare gli orrori successivi ad una delle pagine più tragiche della storia dell'umanità. Nelle immagini si vedono le macerie, i cadaveri e la straziante situazione dei sopravvissuti.
Quegli scatti furono sequestrati pochi mesi dopo dalle truppe di occupazione statunitense su ordine dei generali Eisenhower e MacArthur, che tra l'altro compaiono in alcune foto che testimoniano i primi tempi successivi alla resa del Giappone. A confiscarle sarebbe stato un anonimo soldato statunitense che però compare nell'album. Solo dopo la fine dell'occupazione americana fu consentita la pubblicazione di alcuni scatti, che infatti finirono sulla rivista Life. Yamahata aveva pianificato di pubblicarne altre in futuro, ma cambiò idea perché deluso dalla strumentalizzazione di alcuni gruppi pacifisti.
Tra le foto dell'album, ne compaiono due con una dicitura errata: 'Hiroshima'. Si tratta di un errore di classificazione compiuto da chi aveva sequestrato la testimonianza fotografica. Ora quegli scatti originali, solo parzialmente rovinati dal tempo, andranno all'asta. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino