È stata eseguita questa notte la prima condanna a morte del 2016 in Texas. Richard Masterson è stato ucciso con una iniezione letale nel carcere di Huntsville. Era...
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I fatti risalgono al gennaio del 2001. Richard aveva all’epoca 29 anni, un’infanzia difficile alle spalle e numerosi problemi di alcol e droga. La sera del delitto si trovava a Houston, nel Sud del Paese, quando ha conosciuto in un bar Honeycutt, allora 35enne. Secondo l’accusa, i due si sarebbero recati nell’appartamento della vittima, dove la drag queen sarebbe poi morta in seguito a strangolamento.
Masterson ha sempre negato, sostenendo che l’uomo sia deceduto per un arresto cardiaco durante un rapporto sessuale consenziente tra i due. Resosi conto della tragedia, Masterson è scappato via, rubando l'auto della vittima e fuggendo prima in Georgia e poi con una nuova macchina in Florida, dove è stato stato fermato dalla polizia una settimana dopo che gli amici di Honeycutt ne avevano trovato il corpo senza vita sul pavimento del suo appartmento.
Numerosi sono stati i ricorsi in appello, inclusi quattro in cui è stata tirata in ballo anche la Corte Suprema. Ma non c’è stato nulla da fare. Secondo quanto dichiarato dal cardinale austriaco Christoph Schenborn, di cui non si conosce la natura del rapporto con il condannato, Papa Francesco, forte oppositore della pena di morte, seguiva da vicino le sorti di Masterson. Durante i 12 anni in cui ha vissuto nel braccio della morte, ha intrattenuto una corrispondenza con i volontari di Sant’Egidio e di altre associazioni cattoliche, ribadendo la sua innocenza.
Quella di Richard Masterson è la prima delle nove esecuzioni già programmate a Huntsville nei primi sei mesi dell’anno nuovo. Il Texas così rischia di aggiudicarsi il triste primato di Stato col maggior numero di condanne a morte degli Usa. Soltanto nel 2015 hanno subito l’iniezione letale ben 13 persone su 28 totali in tutto il Paese. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino