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Continua l'attività di guerra elettronica attribuita alla Russia nell'aerea che sorvola la Polonia, l'Estonia, la Germania e la Finlandia. Protagonista è ancora il Baltic Jammer che sarebbe di proprietà di Putin e avrebbe base a Kaliningrad, l'exclave russa tra Polonia e Lituania con accesso al mar Baltico. Nelle 46 ore dal 15 al 16 marzo il Baltic avrebbe colpito almeno 873 velivoli tra civili e militari. Gli aerei avrebbero subito disturbi consistenti alle loro comunicazioni e sistemi di navigazione. In particolare sarebbero rimasti senza Gps per quasi due ore entrando e uscendo da Vilnius e sorvolando appunto lo spazio aereo di Kaliningrad. Si tratterebbe dell'azione di disturbo più lunga da quando questa guerra elettronica è iniziata nel dicembre 2023.
Il volo del ministro britannico
Proprio il 15 marzo sono stati segnalati disturbi al Gps sul volo con a bordo il ministro della Difesa britannico Grant Shapps. Secondo quanto riportato da Reuters si ritiene che sia stata la Russia a bloccare il segnale satellitare sull'aereo partito dalla Polonia e diretto verso il Regno Unito. Il segnale Gps avrebbe mostrato problemi per circa 30 minuti mentre mentre l'aereo volava vicino all'exclave russa di Kaliningrad. I telefoni non riuscivano più connettersi a Internet e l'aereo è stato costretto a usare metodi alternativi per determinare la sua posizione.
La base di Kaliningrad
Dopo che la notizia era trapelata sui media, Downing Street ha tenuto a precisare che l'interferenza non ha compromesso la sicurezza del velivolo e non è un fatto «insolito» rispetto al traffico aereo in quella zona, soggetta fra l'altro ad un'elevata attività radar e di disturbo delle comunicazioni.
I precedenti
Negli ultimi mesi centinaia di voli commerciali che operano nello stesso spazio aereo hanno segnalato problemi simili, mentre il Cremlino, secondo esperti britannici e di altri Paesi alleati, intensifica quella che viene indicata come una campagna «aggressiva» di guerra elettronica contro l'Occidente a scopo di avvertimento. Mosca del resto era già stata accusata di aver preso di mira l'aeronautica britannica in modo simile nel 2021: quando vari velivoli della Raf in volo da Cipro - caccia inclusi - erano stati soggetti a loro volta a disturbi del segnale Gps.
«L'attacco» alla Germania
L'ultimo episodio di rilievo risale invece a inizio marzo a dimostrazione di come questa nuova forma di conflitto ibrido si stia muovendo sotto traccia. Il Baltic jammer di Putin si sarebbe spinto fino alla Germania, addirittura alle porte di Berlino. Una minaccia che mira a colpire il tracciamento dei Gps nei territori Nato con l'obiettivo di oscurare mappature e comunicazioni digitali. Il sito web GPSjam, che mappa i disturbi elettronici in tutto il mondo, ha mostrato alti livelli di interferenze nei confronti dei Gps su gran parte della Polonia settentrionale, della Scandinavia e degli Stati baltici, tutti Stati membri della Nato, fino appunto alla Germania. «Polonia, Svezia e Germania sono state colpite dal disturbo del Gps (presumibilmente russo) venerdì 2 marzo. Si tratta di una nuova manovra di disturbo» che si sta alimentando di giorno in giorno. Disse l'amministratore di GPSJam John Wiseman su X (ex Twitter), accanto a un'immagine della mappa della regione del suo sito web.
Baltic jammer e spoofing
Ed Mortimer, vicepresidente degli affari governativi presso la società di servizi di geolocalizzazione NextNav, ha dichiarato a Newsweek che l'uso del jamming è uno «strumento nella cassetta degli attrezzi» per i conflitti, che la Russia aveva utilizzato anche prima dell'invasione su vasta scala dell'Ucraina nel febbraio 2022. Mortimer ha spiegato che l’interferenza del GNSS (sistema satellitare di navigazione globale) è diventata un’arma sia da parte di attori statali che non statali come un modo per causare danni senza dichiarare apertamente guerra. «Abbiamo visto queste interferenze nel conflitto ucraino negli ultimi anni. Si sono intensificate, senza dubbio», ha aggiunto. «Il jamming e lo spoofing sono ormai diventati uno strumento nella cassetta degli attrezzi per questo tipo di conflitti, e questo è motivo di preoccupazione. Ci vuole certamente del tempo prima che i governi rispondano. Dobbiamo vedere la resilienza e introdurre altri sistemi che possano essere complementari e fornire quella resilienza in modo che, in caso di un'interferenza GPS o GNSS, quelle altre tecnologie possano in qualche modo riempire il vuoto». Lo spoofing, in particolare, implica la trasmissione di segnali contraffatti o "falsi" che possono far credere ai ricevitori di avere il segnale corretto ma portarli a calcolare informazioni errate su posizione, navigazione e temporizzazione (PNT).
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