Grecia, Varoufakis attacca: «Creditori terroristi»

Grecia, Varoufakis attacca: «Creditori terroristi»
Vigilia del referendum in Grecia, spaccata in due tra i sostenitori del 'no' e quelli del 'sì' al piano dei creditori internazionali. Mentre le banche restano...

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Vigilia del referendum in Grecia, spaccata in due tra i sostenitori del 'no' e quelli del 'sì' al piano dei creditori internazionali. Mentre le banche restano chiuse con lo spettro della fine della liquidità annunciata per lunedì e sulle isole continuano i problemi di approvvigionamento di benzina e medicinali. Intanto il ministro dell'economia greco Yanis Varoufakis torna ad attaccare i creditori: nei giorni scorsi li aveva definiti 'criminalì, oggi 'terroristì.






Varoufakis alza ulteriormente i toni dello scontro verbale con Bce, Fmi e Commissione europea, accusati di voler «umiliare i greci». «Quello che fanno con la Grecia ha un nome, terrorismo - ha denunciato in un'intervista al quotidiano spagnolo El Mundo - Oggi quello che vogliono Bruxelles e la troika è che il sì vinca per poter così umiliare i greci».



La breve campagna per il referendum si è conclusa ieri con due manifestazioni parallele e contemporanee: quella del No, nella piazza Syntagma, l'altra, per il Sì, nello stadio Kallimarmaro. Una sfida tra piazze affollate e determinate mentre l'economia del Paese annaspa.



Le previsioni della vigilia dicono «ni», né sì né no, molta indecisione, un paese spaccato a metà, incerto anche sul vero significato da attribuire a una risposta positiva o negativa al quesito del referendum, con un'unica determinazione, però: restare in Europa. Ben il 74 per cento dei greci vuole tenersi la moneta unica e non vuole abbandonare l'euro. Ma come restarci meglio? Con il «No» di Tsipras alle esigenze dei creditori, o con il «Si» di 'responsabilità' che chiede Bruxelles? I sondaggi danno il sì in lieve vantaggio.



Sono circa 9,8 milioni gli elettori chiamati a recarsi alle urne. I 19mila seggi apriranno alle 7 (le 6 in Italia) e chiuderanno alle 19. Eccezionalmente non ci saranno exit poll subito dopo la chiusura dei seggi. Le prime proiezioni attendibili dovrebbero essere disponibili attorno alle 21 locali, ma soltanto se lo scarto sarà superiore al 4 per cento. Niente di meno sicuro.
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Il Gazzettino