Grecia, prestito in scadenza: Varoufakis vola a Washington dal direttore FMI

Grecia, prestito in scadenza: Varoufakis vola a Washington dal direttore FMI
La Grecia ribadisce di avere i soldi per ripagare i suoi debiti. In vista di una settimana sempre più cruciale sul fronte delle trattative, il ministro delle Finanze di Atene...

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La Grecia ribadisce di avere i soldi per ripagare i suoi debiti. In vista di una settimana sempre più cruciale sul fronte delle trattative, il ministro delle Finanze di Atene Yanis Varoufakis vola domani a Washington: appuntamento in serata con Christine Lagarde, direttore del Fmi e il giorno dopo con rappresentanti del Tesoro Usa.


L'annuncio della visita - che cadrà prima del viaggio in Russia del premier Tsipras mercoledì - avviene dopo che stamani il viceministro delle Finanze, Dimitris Mardas al termine di una lunga riunione notturna, ha dichiarato in un'intervista tv che la Grecia ha i soldi per rimborsare il 9 aprile il prestito del Fondo monetario internazionale da 458 milioni di euro e anche per rispettare le altre scadenze della prossima settimana. Di più non è dato sapere, nè viene spiegato come Atene pensi di reperire le risorse, una volta pagati stipendi e pensioni. Il tempo stringe e i dubbi restano, soprattutto se si considerano i rapporti sempre più tesi e febbrili con gli sherpa dell'Eurogruppo nel tentativo di chiudere 'in tempò il negoziato sulle riforme e sbloccare l'ultima tranche del salvataggio internazionale da 7,2 miliardi di euro.



Mercoledì è in programma una nuova riunione dei tecnici, ma a tutt'oggi ci sono forti perplessità sulla lista di riforme presentata da Atene che, per quanto corposa (72 misure distribuite in 16 settori), appare troppo fumosa su un punto chiave come quello delle entrate previste e dell'effettivo impatto sul bilancio. L'Europa chiede più sforzi soprattutto sui tagli a pensioni e pubblico impiego e più coraggio sulle privatizzazioni. E pur di vedere rimpinguate le casse di Atene, arriva a offrire alle autorità elleniche aiuto nel congelare i conti dei grandi evasori. La proposta è sul tavolo, ha detto il vicecancelliere tedesco Sigmar Gabriel al Reinische Post, ma spetta alla Grecia rendere esecutivo il piano. Segno che il negoziato tra Ue e Grecia è ancora in alto mare, mentre il premier Tsipras si accinge a giocare la carta della Russia, con la visita a Putin dell'8 e 9 aprile, nel tentativo di allentare il pressing di Bruxelles con la velata minaccia di una alleanza con Mosca che scardinerebbe il blocco europeo delle sanzioni.



Un gioco delle parti visto che la Russia ha già chiarito che Atene non ha avanzato richieste economiche. Ma quand'anche Atene riuscisse a superare la 'strozzaturà della prossima settimana e a onorare il prestito Fmi, restano 'a brevè sul groppone del governo Tsipras altre pesanti scadenze a partire dai 2,4 miliardi di rimborsi di Bond previsti a metà aprile cui si aggiungono a maggio un altro miliardo di prestito Fmi e altri rimborsi di Bond per 2,8 miliardi. E per quanto tutti vogliano evitare una bancarotta della Grecia, cresce la preoccupazione per il cosiddetto 'Graccident', ossia un'uscita involontaria della Grecia dall'euro, ed è tutto da verificare l'esito delle consuete mini-aste con cui Atene sta tirando avanti: l'8 aprile saranno in asta titoli semestrali per 875 milioni e sembra che gli investitori reclamino garanzie aggiuntive per sottoscrivere debito greco. Da qui il monito di Berlino a non inasprire i rapporti con la Bce che la scorsa settimana ha alzato di altri 700 milioni i prestiti di emergenza: il viceministro degli Esteri tedesco Michael Roth ha chiarito ad Atene che la Bce è «un partner e non un avversario» facendo riferimento alle parole di Tsipras su una Bce che «ha il cappio intorno al nostro collo». Uno scontro con la Bce non aiuterà la Grecia - ha avvertito Roth - e sarebbe «disastroso» se l'Europa fallisse l'obiettivo di riportare il Paese sulla via della crescita.
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Il Gazzettino