Grecia, molotov contro i migranti: diversi feriti a Chios. «Attacco di estrema destra»

Grecia, molotov contro i migranti: diversi feriti a Chios. «Attacco di estrema destra»
Resta altissima la tensione sull'isola greca di Chios, dopo giorni di drammatiche violenze segnati nelle ultime 48 ore da un assalto a colpi di molotov e pietre contro il...

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Resta altissima la tensione sull'isola greca di Chios, dopo giorni di drammatiche violenze segnati nelle ultime 48 ore da un assalto a colpi di molotov e pietre contro il campo rifugiati di Souda. Violenze che in molti sospettano siano organizzate dall'estrema destra. «Condanno ogni atto di violenza che ha causato feriti anche gravi sia tra i migranti che la popolazione locale», ha tuonato il responsabile di Unhcr Grecia, Philippe Leclerc, chiedendo alle autorità di intervenire per porre fine alle violenze e assicurare alla giustizia i responsabili. Da giovedì notte un centinaio di migranti, in gran parte donne e bambini, è costretto a dormire all'addiaccio in un parcheggio accanto al campo. Quella sera sulla struttura, che ospita 4.000 persone, sono piovute bottiglie incendiarie che hanno distrutto diverse tende. Poi è partita una sassaiola che ha ferito alcune persone. Un 17enne è in serie condizioni dopo essere stato colpito alla testa, ieri, da una grossa pietra lanciata dagli edifici che costeggiano e in parte sovrastano il campo. «Volevano uccidere», sostiene un attivista: «I sassi erano molto grandi, alcuni di oltre 15 chili».


I media greci puntano l'indice contro l'estrema destra di Alba Dorata, movimento xenofobo che ha issato la bandiera del 'nò all'accoglienza dei rifugiati nei numerosi hotspot greci. L'escalation delle violenze, già in passato a Chios si erano verificati episodi di intolleranza tra popolazione e migranti - e tra gli stessi rifugiati nei campi - ma mai fino a questo punto, sarebbe da collegare a un piccolo furto. Tre 17enni algerini e un uomo iraniano avrebbero preso dei petardi da un negozio senza pagarli, per poi esploderli sull'isola. Vendetta o rappresaglia, Unhcr e Amnesty fanno appello perché vengano rafforzate le misure di sicurezza attorno al campo. C'è anche l'impegno a trovare nuove aree per accogliere i disperati in fuga da guerra e povertà. Nel campo di Souda, il 60% dei migranti arriva dalla Siria, il 20% dall'Iraq, il 10% dal Nord Africa e restante 10% da altre parti del mondo. Si chiedono indagini per appurare inoltre se l'attacco a colpi di molotov sia stato orchestrato, da estremisti xenofobi appunto.


La pensa così il sindaco Manolis Vournous, mentre diversi attivisti segnalano che l'escalation è iniziata all'indomani della visita sull'isola di alcuni parlamentari di Alba dorata accompagnati da colleghi belgi. L'atmosfera è comunque tesa in tutta la Grecia. Stamani sconosciuti a volto coperto hanno aggredito e picchiato un deputato di Alba Dorata, nel nord di Atene. Il partito denuncia un «tentato omicidio», accusa gli anarchici e il governo, che li spalleggerebbe. I migranti a migliaia affollano gli hotspot, dove non mancano tumulti e disordini, soprattutto legati alle lungaggini burocratiche e alla 'rivalità' tra gruppi di rifugiati. Il loro trasferimento sulla terraferma è al momento escluso: le autorità greche temono che una decisione simile possa 'attrarrè un flusso ancor più significativo di migranti.
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Il Gazzettino