Gilet gialli, scontri in tutta la Francia: ruspa sfonda gli uffici del governo

Chi pensava a un movimento dei gilet gialli in calo deve ricredersi: nel 2019, la protesta, giunta al suo ottavo fine settimana di mobilitazione, torna con più partecipanti...

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Chi pensava a un movimento dei gilet gialli in calo deve ricredersi: nel 2019, la protesta, giunta al suo ottavo fine settimana di mobilitazione, torna con più partecipanti e ancora maggior determinazione: violenze e aggressioni a Parigi, culminate nella spettacolare intrusione con una ruspa nel ministero per i Rapporti con il Parlamento. Evacuato il «duro» Benjamin Griveaux, portavoce del governo. A scendere in piazza nelle città e nei crocevia delle strade di tutta la Francia sono stati oggi 50.000 gilet gialli, come ha ammesso in serata in tv, correggendo al rialzo le cifre della giornata, il ministero dell'Interno, Christophe Castaner. 

 
La settimana scorsa erano stati 32.000. A Parigi, i manifestanti sono stati 3.500. «Cinquantamila - ha provato a minimizzare Castaner, che in giornata aveva lanciato un appello alla 'responsabilità' e al rispetto 'dei dirittì dopo i primi incidenti - significa un po' più di una persona per ogni comune di Francia. Questa è la realtà del movimento dei gilet gialli oggi. È chiaro che non si tratta di un movimento rappresentativo della Francia», ha aggiunto il ministro. Se la percentuale di sostegno nella popolazione è scesa da 7 su 10 a circa un cittadino su 2, la determinazione dei manifestanti è aumentata: incuranti del freddo e degli scontri con la polizia, assolutamente insensibili alle concessioni del governo - che ha ritirato gli aumenti di imposta contestati ed ha annunciato per metà gennaio l'avvio di un dibattito nazionale sulle richieste del movimento - i gilet gialli puntano ormai al cuore del potere. Mentre scontri avvenivano a Tolosa, a Marsiglia, a Beauvais (nel nord), l'avanguardia parigina radunata sugli Champs-Elysees e all'Hotel de Ville ha preso di mira innanzitutto il Parlamento.

I gendarmi hanno respinto l'assalto condotto dai ponti sulla Senna, in particolare sulla passerella che unisce le due rive del fiume all'altezza delle Tuileries. In un video che ha fatto il giro del web si vede uno dei manifestanti - vestito interamente di nero e senza gilet giallo - prendere a pugni un gendarme protetto da casco e scudo, poi prenderne violentemente a calci un altro che era a terra. Mancato l'obiettivo dell'Assemblée, i manifestanti hanno investito il vicino boulevard Saint-Germain, bruciando la bandiera della sede della rappresentanza Ue e avviando la solita guerriglia con le forze dell'ordine: auto in fiamme, lancio di oggetti, bastoni e molotov, motorini in noleggio co-sharing bruciati. Da parte della polizia, lacrimogeni, cariche e 25 fermati. Da entrambe le parti si lamentano feriti lievi. L'episodio più clamoroso alle 16:30, nella vicina rue de Grenelle, a due passi dall'Ambasciata d'Italia e dalla sede del governo: una quindicina di individui vestiti di nero, alcuni col gilet giallo, si sono impadroniti di una ruspa da cantiere usandola come ariete contro il portone del ministero per i Rapporti con il Parlamento: Benjamin Griveaux, portavoce del governo che nelle ultime settimane ha assunto posizioni nette e dure nei confronti delle derive del movimento, è stato evacuato in fretta e furia dalle forze di sicurezza. «È intollerabile», il suo commento.

MACRON

Emmanuel Macron ha denunciato «un'estrema violenza che ha attaccato la Repubblica» durante l'ottavo appuntamento, oggi, con la protesta dei gilet gialli. «Ancora una volta - ha twittato il presidente francese dopo la giornata che ha visto la mobilitazione di 50.000 persone e l'irruzione, con una ruspa, nel cortile del ministero per i Rapporti con il Parlamento - un'estrema violenza ha attaccato la repubblica, i suoi guardiani, i suoi rappresentanti, i suoi simboli. Chi compie queste azioni dimentica il nocciolo del nostro patto civico. Giustizia sarà fatta».
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Il Gazzettino