Gaza, colpo di mortaio rompe la tregua. Ma Hamas non rivendica

Gaza, colpo di mortaio rompe la tregua. Ma Hamas non rivendica
​Un colpo di mortaio sparato questa sera da Gaza verso la zona israeliana attorno alla Striscia ha interrotto la tregua in corso tra le parti dalla fine di agosto. ...

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​Un colpo di mortaio sparato questa sera da Gaza verso la zona israeliana attorno alla Striscia ha interrotto la tregua in corso tra le parti dalla fine di agosto.


Hamas ha fatto sapere però di non essere a conoscenza dell'evento e che i palestinesi restano impegnati nella tregua. Pur senza vittime nè danni, il colpo di mortaio di stasera - finora senza alcuna rivendicazione- sembra destinato a creare incertezza in un clima, apparso invece in questo lasso di tempo di distensione. Israele, Hamas e le altre fazioni palestinesi dovrebbero tra l'altro iniziare a breve al Cairo le trattative indirette mediate dall'Egitto per un cessate il fuoco da più parti invocato come duraturo.



Uno scenario favorevole testimoniato oggi anche dall'accordo, annunciato dall'Onu, tra Israele e l'Autorità nazionale palestinese per la ricostruzione di Gaza, devastata da 50 giorni di conflitto. L'intesa - ha spiegato l'inviato delle Nazioni Unite in Medio Oriente Robert Serry - ha lo scopo di «consentire i lavori nella Striscia, coinvolgendo il settore privato a Gaza e con un ruolo guida dell'Autorità Palestinese nello sforzo di ricostruzione». Un'operazione portata avanti con il monitoraggio dell'Onu, «per fornire garanzie di sicurezza che i materiali necessari non vengano utilizzati per scopi diversi da quello esclusivamente civile».



L'Anp ha stimato il costo dei lavori di ricostruzione in 7,8 miliardi di dollari, due volte e mezzo il prodotto interno lordo di Gaza. Lo stesso ministro della difesa israeliano Moshè Yaalon incontrando oggi i giornalisti militari è stato piuttosto positivo sull'esito della situazione in corso con Gaza. Non ci sono segni - ha detto prima dei fatti di questa sera - che «il lancio di razzi su Israele riprenda alla fine del mese, con o senza rinnovo della tregua al Cairo». Poi ha ribadito che si sta lavorando «per stabilizzare la realtà sul campo aumentando la zona di pesca (a Gaza) a sei miglia e permettendo il transito di attraverso il valico di Kerem Shalom di un maggiore numero di camion, da una media di 250 al giorno a quella di 380». Fatto sta che l'evento di stasera desta preoccupazione, soprattutto nelle comunità israeliane a ridosso della Striscia, quelle più bersagliate. Secondo Haim Yellin, uno dei dirigenti della popolazione civile della zona, ancora non è chiaro se il colpo di mortaio sia stato sparato durante esercitazioni di gruppi armati a Gaza, oppure se rappresenti un attacco diretto contro gli abitanti israeliani del posto. In ogni caso, ha aggiunto, la popolazione locale «si attende dall' esercito una reazione energica». «Non siamo affatto disposti - ha concluso - ad accettare come una fatalità lanci sporadici di razzi contro di noi». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino