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Da qualche mese all’ingresso delle feste più alla moda di New York e delle grandi città americane vengono distribuiti kit per capire se la propria dose di cocaina, LSD o anche di marijuana contenga del fentanyl, un oppiaceo sintetico prodotto soprattutto in Cina che da qualche anno ha conquistato il mercato delle droghe con risultati devastanti: migliaia di morti per overdose, visto che a parità di quantità è di oltre 50 volte più potente dell’eroina. I dati dei Centers for disease control and prevention (Cdc), il più importante organo di controllo sulla sanità pubblica negli Stati Uniti, mostrano che dal 2020 al 2021 c’è stato un aumento del 14% delle morti per overdose da oppiacei e ancora che nel 2022 i dati segnalano come dei 107.081 morti per overdose da oppiacei il 68% è da imputare principalmente al «fentanyl sintetizzato illegalmente».
Secondo un documento declassificato della Drug enforcement administration (Dea), il contrabbando illegale dalla Cina solitamente segue la rotta pacifica per arrivare in Canada, Stati Uniti e in modo più massiccio in Messico, dove si trovano la maggior parte dei laboratori in cui i prodotti chimici sintetizzati in Cina vengono trasformati in fentanyl. Gli Stati Uniti hanno più volte denunciato che la produzione delle molecole è nelle mani di piccoli produttori cinesi e che il prodotto finale è poi confezionato e mescolato con altre droghe in Messico e messo sul mercato sotto forma di pastiglie e polvere.
LE CONTROMISURE
Proprio alla vigilia dell’incontro il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha detto che Washington avrebbe fatto pressioni per arrivare a un accordo per cercare di fermare il commercio illegale dell’oppiaceo sintetico. Solo un mese fa Washington ha sanzionato 28 persone e aziende per la produzione di fentanyl, la maggior parte delle quali fanno parte di un network cinese. «Sappiamo che la catena che fornisce fentanyl a livello globale, che come risultato porta alla morte di cittadini americani, spesso parte da aziende chimiche in Cina», ha dichiarato il segretario alla Giustizia Usa, Merrick Garland. In tutto questo c’è un altro elemento da sottolineare: la crisi degli oppiacei negli Stati Uniti è nata molto prima dell’ingresso della Cina sul mercato illegale, ed è stata alimentata da alcune case farmaceutiche, tra cui Purdue Pharma che per anni ha prodotto e spinto i medici a prescrivere ossicodone: nel 2021 il gruppo ha dovuto pagare oltre 50 miliardi alle famiglie delle vittime.
LA CRISI
Intanto, nonostante i tanti proclami dei politici, le metropoli americane portano i segni della più grande crisi legata alla droga della storia degli Usa, con migliaia di tossicodipendenti per le strade. E la situazione sta peggiorando con l’arrivo dell’anestetico veterinario xilazina, anch’esso sintetizzato in Cina: «La combinazione con il fentanyl porta a un aumento delle morti del 300%, come si è visto nelle ultime due settimane», ha detto Rahul Gupta, direttore dell’Office of National Drug Control Policy, in una intervista a NPR.
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