Senato Usa dice sì a Janet Yellen: prima donna governatore in 100 anni

Janet Yellen
Come da attese Janet Yellen ha incassato ieri il via libera dal Senato americano per diventare la 15esima presidente della Federal Reserve e la prima donna in tale ruolo nei 100...

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Come da attese Janet Yellen ha incassato ieri il via libera dal Senato americano per diventare la 15esima presidente della Federal Reserve e la prima donna in tale ruolo nei 100 anni di storia della banca centrale. Attualmente numero due dell'istituto centrale, Yellen è il primo governatore di stampo democratico da quando il presidente degli Stati Uniti Jimmy Carter nominò nel 1979 Paul Volcker alla presidenza della Fed, incarico lasciato nel 1987.




La nomina definitiva di Yellen, 67 anni, ha incassato 56 voti a favore, inclusi 11 repubblicani, e 26 contro. Sostituirà Ben Bernanke, il cui secondo mandato terminerà il prossimo 31 gennaio. Sebbene il gelo polare che si sta abbattendo sugli Stati Uniti abbia impedito a vari senatori di partecipare al voto, quello di ieri è stato il più basso margine di approvazione nella storia della Fed. L'uscente governatore era stato confermato per il suo secondo mandato nel 2010 con 70 sì e 30 no.



Yellen è considerata "dovish", una colomba, avendo sostenuto la politica monetaria accomodante voluta da Bernanke nel mezzo della peggiore crisi finanziaria dagli anni '30 e culminata con il terzo round di "quantitative easing" - lanciato nel settembre 2012 - che ha contribuito a gonfiare a quota 4.020 miliardi di dollari il valore degli asset a bilancio della Fed.



Colei che dal primo febbraio prossimo guiderà una delle istituzioni più importanti del Paese eredita un'economia non più in caduta libera ma ancora lontana da una completa ripresa. Come ricordato proprio venerdì scorso da Bernanke, il tasso di disoccupazione resta troppo alto, al 7%. Inoltre l'inflazione continua ad essere bassa, anche se nessuno all'interno della Fed ha mai osato parlare di «deflazione». In questo scenario sarà lei a farsi carico dell'exit strategy della banca centrale americana, ossia a decidere con che passo ridurre le misure di stimolo che vogliono sostenere l'espansione dell'economia abbassando i tassi di lungo termine con l'intento di incoraggiare spese, assunzioni e investimenti.
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Il Gazzettino