Egyptair, un anno fa la tragedia dell'aereo precipitato. Il mistero si infittisce: «Niente tracce di esplosivo»

Egyptair, un anno fa la tragedia dell'aereo precipitato. Il mistero si infittisce: «Niente tracce di esplosivo»
Quasi un anno di quesiti irrisolti e di domande senza risposta. Un mistero che si è infittito di mese in mese e che adesso arriva all'ennesima spiazzante verità:...

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Quasi un anno di quesiti irrisolti e di domande senza risposta. Un mistero che si è infittito di mese in mese e che adesso arriva all'ennesima spiazzante verità: l'Airbus dell'Egyptair precipitato al largo di Alessandria il 19 maggio 2016 non è stato abbattuto da una bomba, come invece avevano riferito le autorità egiziane nello scorso dicembre. Una fonte vicina agli investigatori francesi ha rivelato all’agenzia Afp che «non sono state trovate tracce di esplosivo sui corpi della vittime», escludendo dunque l'ipotesi di un ordigno a bordo del velivolo che trasportava 66 persone, 15 di nazionalità francese.


L'ipotesi dell'incendio. L’ipotesi più accreditata, a questo punto, è quella di un incendio in cabina di pilotaggio causato delle «fiamme divampate da un tablet». L’Afp, riportando le indiscrezioni della sua fonte, ha riferito di un'autocombustione del dispositivo mobile che ha portato al danneggiamento dei comandi. Al momento si tratta ovviamente solo di un'ipotesi che, per essere acclarata, necessita della collaborazioni delle autorità egiziane che hanno in mano i resti dell'aereo sui quali è indispensabile eseguire un'analisi approfondita: per i francesi, che hanno consegnato i risultati ai giudici dell’inchiesta, le indagini in Egitto proseguono a rilento e non hanno portato ad alcuna conclusione.

La ricostruzione. Il volo Ms804 della compagnia Egyptair era partito dall'aeroporto Roissy di Parigi diretto al Cairo: l'Airbus A320 stava sorvolando in Mar Mediterraneo quando, tra Creta e le coste davanti ad Alessandria, ha perso quota, si è avvitato e si è schiantato in mare nelle prime ore del 19 maggio. Da quel momento è iniziata la rincorsa alla verità con l'ipotesi terrorismo immediatamente considerata la più plausibile visto il precedente schianto del 31 ottobre 2015: in quella giornata un velivolo russo decollato da Sharm el-Sheikh e diretto a San Pietroburgo, esplose in volo sopra in Sinai. Ad abbatterlo fu l'esplosivo contenuto in una lattina: nel tragico incidente morirono 224 persone.


Nuove verità. Adesso, dopo quasi un anno di interrogativi sul volo della Egypt, affiora quindi una nuova ipotesi, visto che le autorità di Parigi, dopo aver esaminato i corpi delle vittime riconsegnati dall'Egitto lo scorso 17 gennaio, «non hanno trovato tracce di esplosivo», come riporta anche il quotidiano francese Le Figaro. La conclusione è in contraddizione con quanto riferito lo scorso dicembre dagli inquirenti egiziani, secondo i quali sui resti delle persone morte nel disastro aereo erano state rinvenute tracce d'esplosivo. «La tesi degli egiziani che l'aereo sia esploso a causa di una bomba piazzata all'aeroporto di Roissy è pertanto da escludere» scrive Le Figaro citando fonti vicino all'inchiesta. Dubbi e incertezze rimangono aperti, mentre si infittisce la maglia del mistero sul disastro aereo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino