Chiesa di Francia in bolletta, ora pensa a dismissioni di edifici religiosi e immobili

Chiesa di Francia in bolletta, ora pensa a dismissioni di edifici religiosi e immobili
Città del Vaticano – Trend negativo per le finanze vaticane, per quelle della Chiesa in Germania e pure per quelle dei francesi che non se la passano bene. Lo dice...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Città del Vaticano – Trend negativo per le finanze vaticane, per quelle della Chiesa in Germania e pure per quelle dei francesi che non se la passano bene. Lo dice l'annuale rapporto della CEF (Conferenza episcopale francese) pubblicato tre mesi fa e dal quale è emerso che un terzo delle 90 diocesi d'oltralpe si trova in grandi difficoltà economiche. Quindici di loro sono addirittura "in situazioni fragili". Nel 2020, la crisi sanitaria dovuta al covid ha svuotato le casse: le entrate sono diminuite dal 30 al 40%, per una perdita complessiva di reddito di 90 milioni di euro. Secondo alcuni media francesi per fare fronte alle difficoltà diverse diocesi hanno preso in seria considerazione la possibilità di riorganizzarsi e vendere i beni. Le restrizioni imposte, il pericolo dei contagi, gli ostacoli causati dalla pandemia hanno provocato danni ai bilanci. 

Papa Francesco al mondo: «È possibile ricominciare anche se nel cuore si porta un'ora buia»

Le messe diventate sempre più rarefatte nel 2020 per via delle fasi di lockdown, hanno notevolmente ridotto la colletta e di conseguenza le parrocchie hanno cominciato a pensare a come far fronte alla penuria di liquidi. Per aiutare la Chiesa, i credenti hanno optato per un contributo volontario dei fedeli, la principale risorsa delle parrocchie nel corso del 2020 (pari al 39%). Nonostante il contributo sia aumentato del 7% in media, secondo France Inter, non è stato sufficiente per compensare il deficit. Di conseguenza la scelta obbligata è quella della spending review, con il taglio di spese secondarie o superflue e la riorganizzazione dei beni. 

Alcune parrocchie hanno persino avviato programmi per ridurre il personale, laddove possibile, senza creare troppi contraccolpi alle persone e ai progetti in corso. Altre, invece, stanno considerando la vendita di beni immobiliari. Gli edifici religiosi potrebbero diventare in una seconda vita spazi di coworking o anche hotel. I prezzi interessanti stanno attirando grandi progetti, secondo FranceInfo.


Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino