«Avevo 12 case e una Porsche, ho perso tutto in due settimane»

Da milionario a nullatenente in appena due settimane, prima di una scelta di vita che gli ha consentito di rinascere insieme alla sua famiglia. Una storia incredibile, ma piena di...

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Da milionario a nullatenente in appena due settimane, prima di una scelta di vita che gli ha consentito di rinascere insieme alla sua famiglia. Una storia incredibile, ma piena di umanità, quella di un uomo che, grazie al settore immobiliare, era riuscito ad accumulare una vera e propria fortuna. Paul Holliday, inglese che vive da circa dieci anni in Australia, racconta la sua parabola discendente che ha preceduto l'occasione per ripartire dal sostegno al prossimo.





«Sono nato a Kirkby ma ho fatto fortuna a Liverpool: la città era sempre più in espansione, ero arrivato a possedere 12 case di lusso che affittavo con notevoli profitti, avevo un tenore di vita elevatissimo e guidavo sempre una Porsche. Erano anni incredibili, con Liverpool che era appena diventata la capitale europea della cultura» - racconta Paul al Mirror - «Quel benessere, però, era decisamente effimero: con l'arrivo della crisi finanziaria globale, nel 2008, ho perso tutto nel giro di due settimane. È accaduto tutto all'improvviso e rapidamente, sono passato dall'essere ricco sfondato a non avere più nulla, non riuscivo più neanche a pagare il mutuo della casa dove vivevo con la mia famiglia».
 



A quel punto, attanagliato dai problemi economici, Paul ha fatto una scelta di vita: trasferirsi con la moglie Mel e i figli Louis ed Elyse dall'altra parte del mondo, in Australia. I primi tempi a Perth non furono semplici, ma Paul aveva maturato la consapevolezza di dover cambiare radicalmente la propria vita: «Quel crac finanziario non fu una tragedia, ma una benedizione. Quando avevo appena compiuto 30 anni, avevo iniziato ad assumere uno stile di vita sbagliato, favorito dall'avere così tanti soldi, ed avevo anche iniziato ad abusare di cocaina. Solo dopo la bancarotta ho capito che stavo inseguendo un sogno assolutamente falso».



L'opportunità di rinascita, per Paul, è arrivata grazie ad un'idea sviluppata con l'amico Michael Henderson: fondare un ente, The Human Excellence Project, che si occupa di aiutare le persone in difficoltà, non solo dal punto di vista economico. «Cerchiamo di aiutare le persone, ma non solo dal punto di vista finanziario. Alla base del nostro progetto c'è infatti quello di aiutare gli altri a trovare e seguire la loro strada» - ha spiegato Paul - «Ogni giorno io e Michael, accompagnati da un numero sempre maggiore di persone, andiamo a farci una nuotata, a cui segue una colazione che diventa l'occasione per affrontare conversazioni stimolanti. L'esercizio fisico, insieme al confronto tra gli individui, diventa un grande stimolo a livello mentale per chiunque vorrebbe affrontare la sfida di cambiare radicalmente la propria vita, liberandosi dalle paure e dalle incertezze. Credo davvero che questo possa cambiare il mondo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino