Michael Kim ha raccontato su Twitter il suo ritorno in Corea del Sud. Lo ha fatto per raccontare ai suoi connazionali americani come i due paese, quello asiatico e quello...
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Michael Kim trasforma il suo profilo Twitter in un diario della quarantena: «È necessario installare un'app sul telefono e abilitare il rilevamento della posizione in qualsiasi momento. E due volte al giorno bisogna comunicare al dispositivo il proprio stato di salute. Tutto questo va avanti per 14 giorni». Una presenza costante della tecnologia nella vita delle persone: «Non ti è permesso lasciare la quarantena, non puoi prendere i mezzi pubblici o i taxi e non puoi autoisolarti in un albergo o in un bed and breakfast. Se non hai una casa, devi restare in un dormitorio».
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Severe le punizioni per chi viola la quarantena in Corea del Sud: «Si rischia il carcere e una multa di 10 mila dollari. Il tuo telefono viene controllato frequentemente. Sono entrati in quello di mia moglie 37 volte in 3 giorni. Alcune persone sono state arrestate perché avevano lasciato lo smartphone a casa pur di uscire». La vita sembra molto complicata per chi decide di andare in Corea in questi giorni: «Durante questo autoisolamento, non è possibile avere contatti con nessuno. Ti danno speciali sacchi per buttare via la spazzatura. Persone con la tuta anti contagio vengono e raccolgono i tuoi sacchi su richiesta. Ti viene assegnato un operatore che in tutto questo arco di tempo si assicura del tuo stato di salute e che tu sia in grado di rispettare tutti gli ordini. E' lo stesso che ti invia pacchetti che contengono cibo, guanti e maschere, assorbenti per le donne, ecc.»
Il funzionamento dell'app è individuale ma coinvolge tutta la comunità. Michael Kim dice: «Se c'è un nuovo caso di Coronavirus nella tua zona, ricevi un avviso di sicurezza pubblica sul tuo telefono che ti dice i dati dell'infettato (età, genere e città) e fornisce tutti gli aggiornamenti del caso».
«L'unico momento in cui puoi interrompere la quarantena è dopo 3 giorni dall'arrivo, ovvero quando sei chiamato per fare il testo del Covid-19. Come famiglia composta da 4 persone abbiamo terminato il test in 10 minuti e i risultati sono arrivati in 7 ore». Il "diario della quarantena" coreana si conclude così: «Non vi è assolutamente alcuna protesta o dimostrazione riguardo alle misure anti-libertà o all'invasione della privacy della persona. Non sono un esperto di politica coreana - dice Michael Kim - ma sembra che tutti accettino queste misure come richiesto per affrontare questa pandemia».
Il Gazzettino