Il coronavirus si è diffuso a settembre, ha tre varianti, ed è nato in una regione del Sud della Cina, non a Wuhan. Mentre incontrava le resistenze del sistema...
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IL LUOGO DELLA NASCITA - «La diffusione del virus è partita più verosimilmente nel sud della Cina e non a Wuhan, ma le prove possono arrivare soltanto dall'analisi di ulteriori pipistrelli» ha detto Forster al South China Morning Post. E ha aggiunto: «Il virus potrebbe essere mutato nella sua forma finale mesi fa, ma è rimasto all'interno di un pipistrello o di un altro animale o addirittura degli uomini per diversi mesi senza infettare altre persone».
LA DATA DELLA DIFFUSIONE - Secondo i ricercatori l'epidemia è iniziata tra il 13 settembre e il 7 dicembre. Un bel salto nel tempo quindi considerando che il primo caso noto di coronavirus è stato riportato il 17 novembre, quando a un 55enne della provincia di Hubei vicino a Wuhan è stato diagnosticato il COVID-19.
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TRE VARIANTI - Ci sarebbero inoltre tre ceppi del virus: A, B, C.
IL "SALTO" - Il virus sarebbe mutato anche perché dai pipistrelli è passato all'uomo attraverso i pangolini, dei piccoli mammiferi che mangiano formiche le cui squame sono molto apprezzate nella medicina tradizionale cinese. Si tratta in realtà soltanto di ipotesi. Gli scienziati non sanno ancora bene come il virus abbia fatto il "salto" dal pipistrello all'uomo.
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IMPLICAZIONI POLITICHE - L'origine del coronavirus ovviamente è diventata una questione politica di importanza internazionale: da una parte Donald Trump parla di "virsu cinese", dall'altra Pechino sostiene la tesi secondo cui il coronavirus è stato portato in Cina dall'esercito americano.
IL FUTURO - Ora i ricercatori hanno deciso di estendere l'analisi a oltre mille campioni per avere maggiori prove a sostegno delle nuove tesi sulla nascita e la diffusione del coronavirus.
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Il Gazzettino