Stati Uniti e Corea del Sud hanno tentato di far fuori Kim Jong-un con sostanze radioattive e biochimiche. E una delle possibili date per uccidere il leader supremo della Nord...
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L'ennesima accusa di complotto rivolta a Washington e Seul è contenuta in un corposo rapporto messo a punto dal governo di Pyongyang e diffuso dalla Kcna, l'agenzia di stampa del regime. Un dossier che punta il dito sulla Cia e sull'Intelligence Service sudcoreano, senza però corroborare i fatti descritti con prove attendibili. Quanto basta, però, per alimentare quel clima di tensione già da settimane a livelli di guardia. Con Pyongyang che getta benzina sul fuoco, minacciando attentati per «stanare e distruggere i terroristi della Cia e dei servizi sudcoreani». Da Seul smentiscono l'esistenza di piani per assassinare il dittatore nordcoreano, definendoli «infondati», mentre dagli Usa al momento non è arrivato nessun commento. Anche se molti osservatori parlano di ricostruzioni e scenari «fantasiosi». Ricordando i famosi complotti evocati negli anni della Guerra Fredda da Fidel Castro, che denunciò più volte di essere nel mirino della Cia che avrebbe voluto ucciderlo con dei sigari esplosivi o con pillole o frappé avvelenati.
Nel caso di Kim Jong-un, l'ultimo rapporto del ministero della Sicurezza statale parla di un boscaiolo nordcoreano assoldato nel 2014 come sicario dagli 007 Usa e da Seul.
Il Gazzettino