A pochi giorni dal suo viaggio in Asia Donald Trump alza ulteriormente il tiro nello scontro con Pyongyang e ordina la massima allerta per i bombardieri nucleari in tutte le basi...
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La notizia esplosiva - per ora confermata solo ufficiosamente negli ambienti del Pentagono e della Us Air Force - arriva mentre è giunto in Asia il segretario alla Difesa Usa, l'ex generale James Mattis, che nei prossimi giorni sarà in missione a Seul proprio per preparare la delicatissima missione del presidente in Corea del Sud. Tanto delicata che alla fine la Casa Bianca avrebbe rinunciato all'appuntamento più simbolico originariamente inserito in agenda: la visita di Trump al confine con la Corea del Nord, nella zona demilitarizzata. Una visita che da Ronald Reagan in poi tutti i presidenti americani - ad accezione di George Bush padre - hanno effettuato. Ma ora i tempi sono cambiati. Troppo pericolosa la situazione. «Non è una questione di sicurezza», si affrettano a spiegare a Washington. Ma è chiara l'intenzione di evitare un gesto che agli occhi di Pyongyang rappresenterebbe una provocazione troppo grande per non meritare una risposta, anche immediata. Col rischio anche di irritare Pechino nei giorni in cui - a margine del vertice dell'Asean - il presidente americano ha programmato un atteso faccia a faccia con il leader cinese Xi Jinping.
In Corea del Sud Trump incontrerà invece le truppe americane di stanza nella base di Camp Humphreys, un'ottantina di chilometri a sud di Seul, e farà un intervento davanti alla sessione plenaria del Parlamento. Mentre a Tokyo incontrerà il premier giapponese Shinzo Abe, uscito rafforzato dalla netta vittoria elettorale delle ultime ore. E se l'ex numero uno del Pentagono nell'amministrazione Obama, Leon Panetta, mette in guardia dal rischio di una escalation senza ritorno con il regime di Kim Jong-un, le basi aeree negli Usa sono già in azione per ottemperare allo stato di massima allerta. Operazioni in corso vengono registrate nella base dell'Air Force di Barksdale, in Louisiana, sede dell'Air Force Global Strike Command, quello che sovrintende a tutte le forze nucleari americane.
Qui sarebbero stati installati posti letto per oltre 100 uomini pronti a far parte degli equipaggi di almeno nove B52 già in posizione.
Il Gazzettino