Dal nostro inviato PARIGI A due settimane dagli assalti compiuti da fanatici terroristi, a Parigi si ritrovano 150 capi di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
PARIGI A due settimane dagli assalti compiuti da fanatici terroristi, a Parigi si ritrovano 150 capi di stato e di governo per discutere di ambiente e riscaldamento globale. La 21esima conferenza sul clima si carica di un'attesa supplementare perché qui, tra dieci giorni - quando si concluderà il summit - si potrà misurare anche la voglia di futuro e di attenzione alle nuove generazioni che, a parole, dicono di avere tutti i leader che oggi si alternano sul palco di Le Bourger.
La capitale francese è ancora sotto choc.
Renzi, arrivato ieri sera a Parigi direttamente da Bruxelles, porta alla Cop21 due milioni di euro che contribuiranno ad alimentare il fondo da 248 milioni di dollari che undici paesi, tra i quali l'Italia, ha deciso di costituire per aiutare i paesi alle prese con i cambiamenti del clima. «È una sfida che riguarda tutti noi. Senza allarmismi, dobbiamo prendere atto che siamo ad un bivio», ha sostenuto il presidente del Consiglio.
Obiettivo della Cop21 resta quello dei due gradi massimo di riscaldamento globale. Un obiettivo che però difficilmente si tramuterà in un trattato vincolante per le resistenze di molti paesi e le difficoltà di altri a riuscire a ratificare nei parlamenti l'obiettivo. «Non c'è un piano 'b' perché non c'e un pianeta 'b'», sostiene Ban Ki Moon. «Combattere il cinismo e la retorica per cui non possiamo fare niente», chiede il presidente Obama. Scoprire che a qualcuno "conviene" il surriscaldamento del pianeta sarebbe scoperta amara. Dieci giorni ancora e lo sapremo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino