Elezioni in Colombia: Francia Márquez, "Nobel" per l'ambiente, è la rivelazione del voto

Elezioni in Colombia: Francia Márquez, "Nobel" per l'ambiente, è la rivelazione del voto
Francia Márquez è la donna che potrebbe cambiare il futuro della Colombia.  I cittadini sono stayi chiamati al voto  delle elezioni politiche e...

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Francia Márquez è la donna che potrebbe cambiare il futuro della Colombia.  I cittadini sono stayi chiamati al voto  delle elezioni politiche e delle primarie presidenziali: la coalizione di sinistra Pacto Histórico del senatore Gustavo Petro è emersa come la principale forza politica del Paese. I media che riferiscono oggi i risultati delle elezioni sottolineano il fenomeno  Márquez , arrivata al secondo posto alle primarie della coalizione di sinistra per le elezioni presidenziali. L'attivista afro-colombiana di 41 anni è stata vincitrice nel 2018 del Goldman Environmental Prize, considerato il "Nobel per l'ambiente", per via della sua lotta per fermare l'estrazione illegale dell'oro nella sua terra ancestrale.  

Nata a Suárez, nel dipartimento di Meta, Márquez si è distinta nelle lotte in difesa dell'ambiente, dei diritti umani e dei diritti delle donne. Si è presentata alle primarie del Pacto Histrico di sinistra vinte dal senatore Gustavo Petro, Francia è giunta seconda, ottenendo 783.160 voti, equivalenti al 14,05%.

L'opinione pubblica colombiana ha cominciato a conoscerla nel 2012, quando ha partecipato a L'Avana ai negoziati di pace fra il governo del presidente Juan Manuel Santos e i leader delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc). Nel 2014, invece, ha organizzato insieme ad altre 80 donne che portavano tradizionali copricapi africani, una Marica dei turbanti verso Bogotà per protestare contro l'estrazione mineraria illegale nel Cauca. Nel maggio 2019 ha subito un attentato, con armi da fuoco e granate, mentre partecipava ad una riunione con altri leader comunitari per preparare un incontro con il governo. L'attacco, in cui sono rimaste ferite due sue guardie del corpo, è stato condannato sia dall'Onu sia dal presidente colombiano Ivan Duque.

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Il Gazzettino