Cina, scarcerato il nobel Liu Xiaobo: è malato terminale di cancro

Cina, scarcerato il nobel Liu Xiaobo: è malato terminale di cancro
Il dissidente cinese Liu Xiaobo, 61 anni, premio Nobel per la pace, è stato rilasciato dal carcere con la condizionale e viene sottoposto a trattamento medico per un tumore...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il dissidente cinese Liu Xiaobo, 61 anni, premio Nobel per la pace, è stato rilasciato dal carcere con la condizionale e viene sottoposto a trattamento medico per un tumore al fegato in fase terminale. Lo ha reso noto il suo avvocato, Shang Baojun. Dopo l'uscita dal carcere, Liu è stato trasferito nell'ospedale di Shenyang, nella provincia di Liaoning.


Attivista per i diritti civili, 61 anni, Liu Xiaobo è uno scrittore e saggista cinese. È stato arrestato nel dicembre 2008 a causa della sua adesione a un movimento a favore di una trasformazione democratica della Cina. Era il primo firmatario del manifesto di Charta 08, cui hanno aderito online 330 intellettuali cinesi, che elencava una serie di riforme necessarie per una trasformazione democratica del paese asiatico. Il 25 dicembre 2009, Liu è stato condannato a 11 anni di carcere per «incitamento alla sovversione dei poteri dello Stato».

Nel 2010, Liu ha ricevuto il premio Nobel per la pace «per il suo impegno non violento a tutela dei diritti umani in Cina». La premiazione avvenne davanti a una sedia vuota, che si trasformò in un potente simbolo contro la repressione del dissenso in Cina. Sin dall'annuncio del premio Nobel, la moglie dell'attivista, Liu Xia, è stata posta agli arresti domiciliari nella sua casa di Pechino. Contro la donna non sono mai state spiccate accuse formali.

Nato a Changchun, nella provincia di Jilin, il 28 dicembre 1955, Liu è stato educato alla religione cristiana. Ha
partecipato alle proteste di piazza Tienanmen nel giugno 1989 e nel gennaio 1991 è stato condannato per «propaganda ed istigazione controrivoluzionarie», ma senza finire in carcere. Nell'ottobre 1996 è stato inviato a trascorrere tre anni in un campo di rieducazione a causa delle sue critiche al partito comunista.

Nel 2007 è stato nuovamente arrestato e interrogato in carcere a proposito di suoi articoli apparsi sui siti web stranieri. L'ultimo arresto nel 2008, quando Liu fu portato in un luogo sconosciuto, venne formalizzato solo nel 2009. La sua vicenda è stata seguita con attenzione a livello internazionale: diplomatici di 17 paesi hanno atteso fuori dall'aula il verdetto di appello nel febbraio 2010, che confermò la condanna a 11 anni di carcere del dicembre 2009.

Ex presidente dell'associazione di scrittori Pen Club internazionale, Liu aveva numerosi contatti con l'estero. Il dissidente, che ha conseguito un dottorato in letteratura all'università di Pechino, è stato visiting professor all'università di Oslo in Norvegia e, negli Stati Uniti, alla Columbia University e all'università delle Hawaii.


Pechino esercitò forti pressioni per evitare la premiazione di Xiaobo, cui seguirono tensioni diplomatiche fra Cina e Norvegia. Fra gli sponsor della candidatura di Xiaobo vi era l'ex presidente ceco Vaclav Havel, promotore di Charta 77, il manifesto di dissidenti cecoslovacchi a cui si erano ispirati i firmatari di Charta 08.


  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino