OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
La Cina si muove. Mentre il mondo guarda con interesse alle mosse sul fronte diplomatico (e non solo) con la Russia, Pechino ha avviato un ciclo di maxi manovre militari basate su un «realistico addestramento al combattimento» nelle acque del Pacifico occidentale, per la prima volta dall'inizio del 2022: lo ha reso noto con un post sui social media in mandarino il portavoce della Marina militare, Gao Xiucheng, secondo cui sono impegnati una formazione di unità navali d'attacco con la prima portaerei del Paese, Liaoning, L'addestramento coinvolge altre sette navi, ha riportato il tabloid Global Times, tra cui cinque cacciatorpedinieri - incluso un Type 055, il più potente nella flotta - che sono entrate nel Pacifico occidentale dallo stretto di Miyako, che divide l'isola omonima da Okinawa. Le operazioni, avviate già nei giorni scorsi, avevano attirato l'attenzione del ministero della Difesa nipponico, pur definite «di routine» dal portavoce come parte del piano annuale di prontezza al combattimento ed in «coerenza con il diritto internazionale e con le pratiche internazionali pertinenti». La mossa «non è diretta contro alcuna parte», ha assicurato Gao.
Perché l'area del Pacifico è così importante
Il Pacifico occidentale è diventato terreno di attrito tra la Cina, da una parte, e Usa e Australia, non solo per la questione di Taiwan, di cui Pechino rivendica la sovranità e minaccia la riunificazione anche con la forza, se necessario.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino