Charlie Hebdo, «L'assassino è ancora libero»: polemiche per la copertina dell’anniversario della strage

Charlie Hebdo, «L'assassino è ancora libero»: polemiche per la copertina dell’anniversario della strage
Mitraglietta sulle spalle, vestiti pieni di sangue e sguardo spaventato mentre cerca di scappare. È un dio generico, di tutte le religioni, quello che è...

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Mitraglietta sulle spalle, vestiti pieni di sangue e sguardo spaventato mentre cerca di scappare. È un dio generico, di tutte le religioni, quello che è rappresentato sulla copertina del nuovo numero di Charlie Hebdo, il giornale satirico francese vittima della furia omicida jihadista lo scorso gennaio. Sarà in edicola a partire da domani, esattamente nel giorno dell’anniversario della strage in cui persero la vita dodici persone, tra cui il direttore Charb.




Il titolo dell’ultimo numero è quanto mai provocatorio: “Un anno dopo l’assassino è ancora in libertà”. L’autore del disegno che farà di sicuro discutere è Riss Laurent Sourisseau, attuale numero uno del giornale e tra i feriti dell’attentato. Nell’editoriale di apertura ribadisce la difesa della laicità e attacca ancora una volta “i fanatici abbruttiti dal Corano” e “i bigotti appartenenti ad altre religioni”. Dopo aver ricostruito la scena che si è trovato davanti agli occhi quel 7 gennaio 2015, lo stesso Riss si chiede: “Come continuare a fare il giornale? A darci la forza è stato tutto ciò che avevamo costruito in 23 anni. Non saranno due incappucciati a mandare all’aria il lavoro di tutta la nostra vita. Non saranno loro a far crepare Charlie. È Charlie che li vedrà crepare”.

Il numero avrà una tiratura di un milione di copie, di cui decine di migliaia sono già prenotate all’estero. In particolare, la domanda è risultata altissima in Germania: oltre ai 180mila abbonamenti, il giornale vende già attualmente 100mila copie in edicola, 10mila della quali fuori dalla Francia. All’interno ci saranno una raccolta dei disegni dei vignettisti uccisi dai jihadisti e i contributi di varie personalità del mondo della cultura. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino