«Se prosegue la repressione e l'assenza di dialogo il Parlamento potrà procedere, se lo ritiene opportuno, a votare la dichiarazione formale di indipendenza, che...
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Una risposta giudicata insoddisfacente, tanto che dopo pochi minuti il governo ha convocato un consiglio dei ministri per «ristabilire l'ordine costituzionale in Catalogna», come annunciato dal portavoce Inigo Mendez de Vigo, secondo cui «Puigdemont non ha risposto». Sabato sarà quindi attivato l'articolo 155 e sarà sospesa l'autonomia della Catalogna, si legge in un comunicato ufficiale.
Nel messaggio contenuto nella lettera di Puigdemont il presidente avvertiva che la Catalogna avrebbe attivato la dichiarazione di indipendenza, in caso di applicazione dell'articolo 155, su indicazione del Pdecat, il partito di maggioranza catalano: «Chiediamo che si revochi la sospensione della dichiarazione di indipendenza se lo stato applica l'articolo 155», ha indicato la leader del partito del presidente, Marta Pascal.
Nella lettera si insiste sul dialogo e il negoziato lamentando la repressione contro le aspirazioni indipendentiste della Catalogna. Repressione che si è tradotta nelle ultime ore nella detenzione dei presidenti dell'Assemblea Nacional Catalana e Omnium Cultural, Jordi Sánchez e Jordi Cuixart. Al tempo stesso Barcellonga mette in guardia Madrid sull'applicazione dell'articolo 155 della Costituzione, che porterebbe alla dichiarazione di indipendenza. Le prime reazioni da fonti del governo spagnolo parlano di «ricatto inaccettabile» e avvertono: «L'unico responsabile dell'applicazione del 155 sarà il signor Puigdemont».
Intanto Tv3 riferisce che degli agenti della Guardia Civil spagnola in borghese stanno effettuando una perquisizione nel commissariato di Lleida dei Mossos d'Esquadra, la polizia catalana.
Il Gazzettino