Carles Puigdemont ha annunciato questa sera di avere rinunciato «per ora» alla rielezione alla presidenza della Catalogna lanciando la candidatura di Jordi Sanchez, il...
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Le due grandi famiglie dell'indipendentismo JxCat dell'ex-presidente in esilio in Belgio e Erc dell'ex-vicepresidente Oriol Junqueras in prigione a Madrid hanno raggiunto un accordo per uscire dalla paralisi istituzionale. Il patto prevede la creazione a Bruxelles di un Consiglio della Repubblica, sorta di governo bis in esilio, accanto all'esecutivo ufficiale che sarà formato a Barcellona. Un piano «demenziale», per il premier spagnolo Mariano Rajoy. Lo stesso Puigdemont in un messaggio video ha confermato la nuova strategia annunciando la rinuncia «per ora», la designazione di Sanchez e la formazione in Belgio accanto al «governo dell'interno» del Consiglio della repubblica di cui sarà presidente.
La mossa del President è arrivata dopo che oggi il Parlament catalano ha confermato la sua «legittimità» dichiarando «illegale e illecita» la sua destituzione. Consiglio e "Presidente della Repubblica" in esilio saranno istituzioni private per evitare rappresaglie di Madrid. Saranno eletti da una Assemblea della Repubblica formata da deputati e sindaci convocata nei prossimi giorni a Bruxelles. La designazione di Sanchez quale candidato presidente 'effettivò rischia di mantenere alto il livello di scontro con Madrid. Finora il Tribunale Supremo si è opposto alla liberazione condizionale del leader della società civile indipendentista. Accusato di "ribellione" rischia, come gli altri leader secessionisti, 30 anni di carcere.
Se i giudici spagnoli, dopo avere vietato la rielezione di Puigdemont, impediranno anche quella di Sanchez, potrebbe diventare presidente "effettivo" e formare il nuovo governo Jordi Turull, portavoce e ministro della presidenza sotto Puigdemont.
Il Gazzettino