La condizione delle donne in Asia e Pacifico continua ad essere drammatica. Molestie, stupri e violenze sono all'ordine del giorno e in molti casi vengono quasi tollerati....
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Atif Aslam, classe 1983, è uno dei cantanti di maggior successo in Pakistan. Prestato al cinema, il suo film di debutto Bol (2011) è stato tra i film pakistani con il più alto incasso della storia. Aslam è stato costretto ad interrompere la canzone, scendere dal palco e chiedere agli organizzatori di dare un altro posto alla ragazza, vittima di un gruppo di coetanei. «Comportatevi da esseri umani», ha detto ai molestatori prima di riprendere a suonare.
Un episodio venuto alla luce perché, solo su Facebook, Atif Aslam vanta circa 20 milioni di fan, ma l'ultimo rapporto annuale di Amnesty International descrive uno scenario decisamente avvilente. «Nei primi sei mesi del 2015 - si legge - sono stati segnalati almeno 4.308 casi di violenza. Il dato comprendeva 709 omicidi, 596 stupri e stupri di gruppo, 36 aggressioni sessuali, 186 cosiddetti “delitti d’onore” e 1.020 sequestri di persona. Nonostante l’entrata in vigore nel 2011 della legge sul controllo e la prevenzione dei crimini con l’acido, tra gennaio e giugno sono stati registrati almeno 40 di questi casi». Questi i numeri “segnalati”, tutto il resto continua a nascondersi nell'indifferenza. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino