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Torna la paura a Bruxelles, sempre al centro delle trame dell'Isis. In serata, in una strada del centro, un somalo sulla trentina, al grido di 'Alladei militari in servizio antiterrorismo. I militari hanno sparato e lo hanno colpito. L'uomo è morto poco dopo il ricovero in ospedale. Due soldati sono rimasti leggermente feriti. La procura lo sta trattando come un episodio di terrorismo, ma «isolato». L'attentatore, secondo quanto emerso finora, non infatti era conosciuto per legami con l'estremismo islamico. La scena si è svolta a Boulevard Emile Jacqmain, non molto lontano dalla turistica Grand Place, in pieno centro. «Erano circa le otto e un quarto - ha raccontato il sindaco di Bruxelles, Philippe Close - quando un individuo isolato si è avventato contro tre militari di pattuglia» impugnando un'arma da taglio, forse un coltello o un machete. L'uomo, che secondo alcuni testimoni ha gridato per due volte 'Allah Akbar', è stato subito neutralizzato.
Gli agenti hanno reagito all'aggressione sparando e ferendo l'attentatore con due colpi al torace. Le condizioni del somalo sono subite apparse molto gravi ed è deceduto poco dopo il ricovero in ospedale. Anche due militari sono rimasti leggermente feriti dai colpi inferti dall'uomo, uno alla mano e uno al volto. La zona è stata immediatamente isolata con un perimetro di sicurezza e sul posto sono arrivati anche gli uomini della procura federe, secondo la quale si tratta di un atto di terrorismo. Per il centro di crisi la situazione è comunque tornata sotto controllo e nessuna manifestazione, pubblica o privata, è stata al momento interrotta o annullata. Il livello di allerta, in una città duramente colpita dagli attacchi del marzo 2016 e sempre al centro delle cronache terroristiche per il via vai di jihadisti, resta, nonostante tutto, invariato.
Pattuglie di soldati armati fino ai denti continuano comunque, con discrezione, a essere presenti in tutti i punti strategici della città.
Il Gazzettino