I raid lanciati da polizia ed esercito tra la notte di domenica e le prime luci di lunedì in Belgio, con 29 perquisizioni tra Bruxelles, Charleroi e Liegi, hanno permesso di...
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Secondo le «molteplici fonti» anonime vicine all'inchiesta citate dai due quotidiani, anche se un solo sospetto è stato incriminato la rete terroristica è stata «destabilizzata» ed ora gli inquirenti puntano ad identificarne il «nocciolo duro». La tesi è che la maxi retata ha smantellato la rete di simpatizzanti e fiancheggiatori, impedendo che a una settimana dagli attacchi di Parigi anche Bruxelles fosse «messa a ferro e fuoco» come temevano gli inquirenti.
«Il simbolismo è cruciale per questo tipo di organizzazioni terroristiche: quando i loro progetti vengono sventati da azioni come quelle dei giorni scorsi, spesso queste reti decidono di rinviare e preparare nuovi piani d'azione» osserva L'Echo. Il quotidiano indica che gli inquirenti sono riusciti ad ottenere «informazioni cruciali» grazie a «metodi di ricerca particolare» come le intercettazioni telefoniche.
Gli inquirenti in Belgio stanno cercando «dieci individui» che potrebbero compiere attacchi simili a quelli del 13 novembre a Parigi «con armi pesanti» e con «attentati suicidi», indica il ministro degli esteri e vicepremier belga, Didier Reynders, in una intervista a ABC News.
Il Gazzettino