«L'unità dei 27 Paesi membri dell'Ue è assolutamente cruciale in negoziato, sia per i 27 Paesi europei sia per il Regno Unito. Immaginare i 27 divisi...
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«Sarebbe un errore pensare che la posizione inglese debba essere in qualche modo punita con una vendetta esemplare» continua Gentiloni. Il premier parla di un rapporto «giusto ed equo» con Londra e ribadisce con forza il no del'Italia a qualsiasi ipotesi di mettere in minoranza con atteggiamenti «aggressivi» chi pensi di uscire dall'Unione. «L'unica strada è quella del confronto».
Sui rapporti tra la Gran Bretagna e l'Italia aggiunge: «Noi confidiamo che si arrivi a un quadro di nuovi rapporti con il regno Unito positivo». Aanche se «l'Italia non è tra i Paesi più colpiti, più a rischio, altri Paesi hanno un livello di interscambio maggiori». E aggiunge: «Siamo interessati al fatto che tra le priorità del negoziato, già nella prima fase, ci sia il destino dei cittadini dei diversi Paesi europei che risiedono nel regno Unito» il «15%» dei quali sono italiani. «Noi abbiamo il dovere e diritto di pretendere per i nostri concittadini tutele e diritti amministrativi certi, immediatamente applicabili e non discriminatori e basati sul principio di reciprocità» con britannici residenti in Italia.
«Una cosa è certa: il quadro dei nuovi accordi non può essere caratterizzato dal mercato unico “à la carte” che verrebbe concesso al Regno Unito. Il mercato unico è una straordinaria risorsa per i Paesi dell'Ue ma non si può immaginare che qualcuno decida di prendere ciò che gli interessa, cioè la parte economico e finanziaria, e chiudere su ciò che non gli interessa come la libera circolazione delle persone, togliendo pezzi sgraditi al governo di Londra».
«Il mix tra Brexit, crisi migratorie e economiche» deve essere una «spinta per andare avanti», ha detto il premier Gentiloni. «Noi non accettiamo l'idea, come ho detto più volte, di un'Europa a due rigidità ossia un'Europa che sia molto rigida su alcuni criteri quando si calcolano ad esempio le dinamiche di applicazione dei patti fiscali e sia invece molto flessibile quando si devono applicare le decisioni sulla ricollocazione dei rifugiati e dei richiedenti asilo.
Il Gazzettino