CITTA' DEL VATICANO - Ci sono vescovi nei guai perché accusati di omertà per coprire i preti pedofili, ci sono però anche vescovi, come quello...
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La Chiesa locale non ha mai avuto paura di denunciare il redditizio traffico di esseri umani. A parlarne al Papa è stato il cardinale Claudio Hummes, presidente della Commissione episcopale per l’Amazzonia, che ha appena compiuto un viaggio nell'isola brasiliana di Marajó, alla foce del Rio delle Amazzoni. Una realtà difficile, dove povertà e abusi, soprattutto ai danni dei più piccoli, sono all'ordine del giorno. Ai microfoni di Radio Vaticano ha parlato di un vero e proprio flagello. “C’è questo grande flagello dell’abuso sessuale sui minori, sui bambini, nei barconi che passano per i grandi fiumi, dove la gente è molto povera e, dall’altra parte, un’impunità totale, che è qualcosa di intollerabile, qualcosa che non si può veramente accettare in nessuna forma. E’ inaccettabile! Il Papa ha parlato di questo e noi ne siamo molto contenti, perché qui rafforza tutto il lavoro fatto dalla Chiesa contro questa piaga”.
Il cardinale ha aggiunto: “La Chiesa lì è sul posto, soprattutto monsignor Azcona, vescovo di Marajó, che soffre delle persecuzioni a causa di questo e di altro. Persecuzioni e persino minacce di morte. Lui è sotto la protezione ufficiale dello Stato, perché è stato minacciato di morte a causa della sua lotta contro tutte queste miserie”. Il cardinale Hummes è l'elettore che nella Cappella Sistina ha suggerito a Bergoglio, subito dopo la sua elezione nel 2013, di chiamarsi Francesco. "Non dimenticarti dei poveri".
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Il Gazzettino