È sempre più rovente il clima in Brasile, dove sono in corso manifestazioni a favore del governo di Dilma Rousseff e dell'ex presidente Luis Inacio Lula da Silva...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ma, come per le due precedenti, l'avvocatura di Stato ha annunciato immediato ricorso. Nella megalopoli paulista intanto si registrano tafferugli e scontri tra dimostranti pro e anti-Dilma e la polizia ha fatto ricorso al gas al peperoncino. In mattinata era dovuto intervenire il nucleo antisommossa della polizia militare con idranti e granate stordenti per disperdere la folla che aveva occupato per quasi 48 ore consecutive l'Avenida Paulista, una delle strade più importanti della città, chiedendo le dimissioni di Rousseff. Sull'ipotesi che la presidente non concluda il proprio mandato, ufficialmente in scadenza nel 2018, tendono però a lavorare anche gli analisti del mercato finanziario: lo testimonierebbe il comportamento della Borsa che ha aperto in rialzo anche stamane, dopo aver chiuso ieri a +6,6%, il maggior aumento in sette anni. E lo scontro frontale tra potere politico e potere giudiziario si acuisce. Lula ha cercato di tendere una mano alla magistratura, dopo le polemiche scatenate dalla diffusione di un'intercettazione telefonica in cui l'ex presidente definiva «invigliacchiti» i giudici del Supremo tribunale federale. «Mi aspetto giustizia, semplicemente giustizia», ha scritto l'ex presidente-operaio in una lettera aperta con la quale ha cercato di correggere il tiro delle sue affermazioni, assicurando di avere «stima e rispetto» per il sistema giudiziario.
Ma a sferrare un nuovo, durissimo attacco al pool di magistrati della 'Mani Pulite verde-orò è stata a sorpresa la sua pupilla Rousseff: la «politicizzazione» della giustizia è un «passo indietro nella storia», ha affermato Dilma, durante un evento pubblico a Bahia, in riferimento alla diffusione sulla stampa di un'intercettazione telefonica tra lei e l'ex presidente Lula. «In molti altri Paesi, chi intercetta le conversazioni telefoniche del presidente senza autorizzazione finisce in galera», ha continuato Dilma, facendo capire di avercela soprattutto con il pm Sergio Moro.
Il Gazzettino