Passo in avanti vero la possibile estradizione di Italia di Cesare Battisti. Il presidente brasiliano Michel Temer avrebbe deciso - secondo quanto riportano i media locali - di...
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E reiterato solo pochi giorni fa, quando Battisti era stato arrestato a Corumba, nel nord della Bolivia, in quello che molti hanno letto come un tentativo di fuga dal Brasile per sfuggire alla possibile procedura di rientro in Italia. Che lo stesso ex terrorista ha tentato però di smentire: «Non stavo fuggendo, in Brasile sono protetto», aveva detto in un'intervista ad una tv brasiliana, ribadendo che «sarebbe illegale rimandarlo in Italia». Secondo fonti vicine a Temer citate dai media brasiliani, se Luis Fux, il magistrato dell'alta corte che deve esaminare il caso, tardasse troppo nel prendere una decisione, l'ufficio legale della presidenza potrebbe emettere un parere ufficiale che renderebbe inevitabile l'estradizione di Battisti verso l'Italia.
Le stesse fonti hanno spiegato che comunque «l'opzione meno probabile» è che il Stf conceda all'ex terrorista l'habeas corpus. La vicenda ha avuto degli sviluppi inattesi mercoledì della scorsa settimana in seguito all'arresto di Battisti al confine boliviano per sospetto traffico di valuta e riciclaggio. Anche se un giudice d'appello gli ha concesso la libertà provvisoria, per mancanza di prove, nel governo brasiliano si è fatta strada l'idea che un crimine di natura fiscale potesse rafforzare le motivazioni giuridiche per la sua estradizione in Italia. E molti avevano scommesso sulla decisione di Temer di annullare l'asilo politico concesso all'ex membro dei Proletari armati per il comunismo nel 2010 dall'ex presidente Lula. Battisti, intanto, è tornato nella sua casa sul lungomare di San Paolo dopo tre giorni di carcere nel Mato Grosso.
Visibilmente soddisfatto, con tanto di birra in mano immortalata dai fotografi, anche se con l'obbligo di non lasciare la zona senza autorizzazione della giustizia e di presentarsi ogni mese in tribunale.
Il Gazzettino