«Portalo su, portalo su!», si gridava in cabina di pilotaggio pochi istanti prima dello schianto, ma non ci fu nulla da fare. I piloti rispettarono correttamente tutte...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Il rapporto preliminare su incidente 737 Max 8
«L'equipaggio ha seguito tutte le procedure stabilite dal costruttore, ma non è stato in grado di riprendere il controllo del velivolo», ha sintetizzato ad Addis Abeba la ministra dei Trasporti etiopica, Dagmawit Moges, senza però precisare se siano state seguite «alla lettera». Qualcosa infatti non torna, e lascia una sacca di buio nel punto in cui il malfunzionamento della macchina e l'errore umano si toccano.
La Boeing, che dopo l'incidente in Etiopia ha dovuto mettere a terra l'intera flotta globale di 737 Max, ha assicurato in una nota seguita al rapporto che prenderà tutte le misure di sicurezza necessarie e ribadisce di prevedere un aggiornamento del programma di addestramento dei piloti e, soprattutto, del software anti-stallo, il Manoeuvering Characteristics Augmentation System (Mcas). Senza mai nominare l'Mcas, la ministra ha parlato di «ripetuto assetto con muso abbassato non comandato» e, sempre senza nominarlo, ha raccomandato che il costruttore riveda il suo software anti-stallo. Il 737 Max, rispetto ai predecessori, ha due reattori con diametro più largo, per risparmiare carburante e aumentare l'efficienza delle ventole: una caratteristica che ha obbligato la Boeing a modificare i carrelli e la posizione dei reattori, e che imprime un'angolazione particolarmente ripida all'assetto dell'aereo al decollo. Per scongiurare il rischio che vada in stallo, cioè che le ali non riescano più a sostenerlo, l'Mcas, molto sensibile, se ritiene vi sia pericolo attiva una manovra di compensazione, agendo automaticamente sui piani di coda, e facendo di conseguenza abbassare il muso per riprendere portanza.
La Boeing assicura che il nuovo software sarà in grado di prevenire che dati sbagliati causino l'attivazione del sistema Mcas, di impedire che in futuro basti anche un solo sensore che segnali il rischio stallo per attivare la compensazione automatica. Un sensore-chiave, secondo le autorità etiopiche, che potrebbe non aver funzionato correttamente. Una fonte ben informata sull'inchiesta tecnica, citata dall'Associated Press, ha detto che da quanto risulta dai dati registrati dalle scatole nere, i piloti inizialmente hanno seguito i passi indicati dalla Boeing, disattivando il software, il quale, per motivi non ancora chiari, è stato riattivato subito dopo. E lì resta ancora il buio Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino