Bitcoin, morta Autumn Radtke amministratore di First Media

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La prima vittima dei bitcoin, la crypto-moneta nel mirino delle autorità finanziarie di tutto il mondo, soprattutto ora che Mt.Gox, la banca dei gettoni virtuali, ha inoltrato...

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La prima vittima dei bitcoin, la crypto-moneta nel mirino delle autorità finanziarie di tutto il mondo, soprattutto ora che Mt.Gox, la banca dei gettoni virtuali, ha inoltrato domanda di bancarotta protetta al tribunale distrettuale di Tokyo dopo che dal proprio caveau digitale sono stati sottratti 350 milioni di dollari, si chiama Autumn Radtke. Aveva 28 anni ed è stata trovata morta nel suo appartamento a Singapore. La polizia indaga: la Radtke era Ceo di First Meta, piattaforma di scambio per la compravendita online di bitcoin con sede nella città-stato asiatica. S'ipotizza il suicidio.




Americana, si era trasferita a Singapore nel 2012, dopo aver lavorato in altre startup tecnologiche con base in California. Non è detto però che i recenti scandali che hanno travolto la valuta elettronica siano la causa del possibile gesto estremo. Dalle dichiarazioni rilasciate da alcuni personaggi che appartengono al mondo dei bitcoin è emerso che all'origine della morte della Radtke potrebbero esservi problemi di natura personale. First Meta, “exchange” di monete e asset virtuali, dal 2013 consente ai propri utenti di vendere bitcoin in cambio di dollari.



Il decesso dell'amministratrice delegata, di cui si è avuto notizia soltanto in queste ore, risale al 26 febbraio. Allora la tempesta che si è abbattuta sulla divisa virtuale era sul punto di raggiungere il suo picco: Mt.Gox, la banca dei bitcoin di Mark Karpeles, era sparita dalla Rete due giorni prima.



Tempesta che tuttavia non accenna a scemare. All'inizio di questa settimana gli hacker hanno rapinato anche la canadese Flexcoin: sottratti oltre seicentomila dollari in bitcoin. Il Giappone nel frattempo starebbe pensando di tassare le transazioni in bitcoin. Diversi i Paesi che potrebbero seguire l'esempio del Paese del Sol levante.



Intanto i gemelli Winklevoss, conosciuti per aver rivendicato in passato la paternità di Facebook, tra i maggiori sostenitori della crypto-valuta più famosa del web, sembrano lungi dal demordere e continuano la loro crociata in favore dei bitcoin, nonostante le ultime vicende. Per sponsorizzare la moneta, in un momento in cui la cattiva pubblicità rischia di affossarla per sempre, hanno annunciato che useranno una parte dei gettoni in loro possesso per acquistare i biglietti per volare nella stratosfera con Virgin Galactic, la compagnia del miliardario Richard Branson. I bitcoin sono pronti per andare nello spazio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino