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La domanda nasce spontanea: come può, chi è agli arresti domiciliari, violare le norme anti-Covid? Il caso è in Birmania, dove contro l'ex leader di fatto del governo Aung San Suu Kyi è stato emesso un nuovo capo di imputazione (il sesto) dal giorno del colpo di stato dell'esercito del primo febbraio. Quello, appunto, di violazione della normativa anti-Covid. Alla leader democratica e premio Nobel per la pace nel 1991, non è neanche mai stato permesso di incontrare il suo team legale: è detenuta dal giorno del golpe e non è mai stata rilasciata, nonostante sia già iniziato il processo in videoconferenza nei suoi confronti.
Birmania, superati i 700 morti nella repressione anti-golpe: ieri bomba davanti a una banca
Il bilancio delle vittime della repressione intanto ha superato i 700 morti. Venerdì le forze di sicurezza hanno ucciso 82 manifestanti a colpi di arma da fuoco nella città di Bago, con i manifestanti che nelle ore successive hanno raccontato delle violenze da parte dell'esercito che li ha costretti a scappare nei villaggi vicini. Ma l'eco del caos del Myanmar arriva fino in Europa: nei giorni scorsi l'ambasciatore birmano a Londra, Kyaw Zwar Minn, è stato sollevato dall’incarico per aver chiesto il rilascio di Suu Kyi.
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Il Gazzettino