Birmania, le autorità bruciano droga per 500 milioni di dollari

Birmania, le autorità bruciano droga per 500 milioni di dollari
Oppio, eroina, metanfetamina e altri stupefacenti sequestrati ai narcos della zona per un valore di circa mezzo miliardo di dollari. Tutti in fumo. È successo in Birmania,...

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Oppio, eroina, metanfetamina e altri stupefacenti sequestrati ai narcos della zona per un valore di circa mezzo miliardo di dollari. Tutti in fumo. È successo in Birmania, dove le autorità locali hanno bruciato la droga a Rangoon in occasione della Giornata internazionale contro l'abuso e il traffico di droga. Si è trattato di un vero e proprio "evento", vista la presenza dei media che hanno presenziato e la portata dell'iniziativa: le stesse operazioni sono avvenute anche in altre città della Birmania, come Mandalay e Taunggyi, nello stato di Shan, dove è stata bruciata droga per un valore di 668 milioni di dollari, tra cui 224 milioni di compresse di metanfetamina, ha reso noto la polizia.

Intanto continuano le ripercussioni politiche del golpe dei mesi scorsi. Min Aung Hlaing, il leader della giunta militare birmana sanzionato dall'Ue per la repressione violenta dei manifestanti, ha ringraziato la Russia per aver rafforzato l'esercito della Birmania, dove i militari sono saliti al potere dopo aver rovesciato la leader civile Aung San Suu Kyi e il suo governo della Lega Nazionale per la Democrazia (Nnd) a febbraio. «Il nostro esercito è diventato uno dei più forti della regione grazie alla Federazione Russa», ha affermato Min Aung Hlaing, ripreso dalla Tass, in un incontro nei giorni scorsi a Mosca col ministro della Difesa russo Serghiei Shoigu. «Prestiamo particolare attenzione all'incontro di oggi, perché il Myanmar è il nostro partner strategico di lunga data e alleato affidabile nel sud-est asiatico e nella regione dell'Asia Pacifico», ha affermato da parte sua Shoigu, secondo la Tass, sottolineando che «la cooperazione in campo militare e tecnico-militare è una parte importante dell'intero complesso delle relazioni russo-birmane». 

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Il Gazzettino