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Le autorità di Kiev respingono le accuse del presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko, che ieri ha annunciato di avere ordinato la chiusura della frontiera con l'Ucraina sostenendo che «un'enorme quantità di armi da fuoco arriva in Bielorussia» da quel Paese. «L'Ucraina respinge categoricamente le accuse di Aleksandr Lukashenko sulle presunte forniture di armi. Non abbiamo mai interferito nelle questioni interne della Bielorussia. Non lo faremo in futuro», ha detto il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko, ripreso dal Kyiv Post.
Per mesi in Bielorussia si sono registrate proteste di massa contro il regime di Aleksandr Lukashenko e i presunti brogli elettorali coi quali l'attuale capo di Stato bielorusso, al potere dal 1994 e soprannominato «l'ultimo dittatore d'Europa», avrebbe vinto le presidenziali dello scorso agosto con l'80% dei voti.
Il Gazzettino