Ben Wallace, Lascia il ministro della Difesa inglese. Mosca: «Esce dal campo l’agente 006»

Il ministero passa nelle mani di Grant Shapps, che arriva dal ministero della Sicurezza energetica

Ben Wallace, Lascia il ministro della Difesa inglese. Mosca: «Esce dal campo l’agente 006»
«È arrivato il momento di dedicarmi agli aspetti della vita che ho trascurato e di esplorare nuove opportunità»: ha relegato alla sfera personale le...

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«È arrivato il momento di dedicarmi agli aspetti della vita che ho trascurato e di esplorare nuove opportunità»: ha relegato alla sfera personale le ragioni delle sue dimissioni - annunciate - Ben Wallace. A 53 anni lascia il ministero della Difesa britannico che occupava da quattro anni: un record di longevità per il posto, superato soltanto da Winston Churchill.

Tra i più ferventi sostenitori dell’Ucraina, ex militare, Wallace ha ricevuto subito i saluti di Mosca: «Diciamo arrivederci a colui che si è reso responsabile della contaminazione delle terre ucraine con le radiazioni fornendo missili all’uranio impoverito al regime di Kiev. L’agente 006 ascia il campo di battaglia senza onore» ha scritto senza tanti complimenti su Telegram la portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova.

Le motivazioni

Il collega alla Difesa dell’Ucraina Oleksii Reznikov ha invece salutato su X (ex Twitter) un ministro che «ha dato l’esempio» nel sostegno a Kiev. Nella lettera di dimissioni al premier britannico Rishi Sunak, Wallace ha voluto dare una sola indicazione per il futuro: «Il mondo diventerà più instabile, è il momento di investire» nella Difesa Il ministero passa nelle mani di Grant Shapps, che lascia il portafoglio della Sicurezza energetica: non uno specialista di questioni militari, ma una personalità di esperienza e molto vicino al premier, che ha rinunciato - probabilmente rinviando all’autunno - a un rimpasto di maggiori dimensioni.

Appena nominato alla Difesa, Shapps (che non rientrava tra i nomi attesi per l’incarico) ha reso omaggio al suo predecessore e soprattutto ha garantito l’impegno di Londra al fianco di Kiev, per sostenere la lotta «degli ucraini contro la barbara invasione» della Russia. Il leader laburista Keir Starmer ha reso l’onore delle armi all’uscente Wallace, ma ha riservato critiche al successore, in particolare per la sua gestione del dicastero dei Trasporti ai tempi del governo Johnson e i “passi indietro” in materia “green” imputati all’esecutivo nei suoi mesi da titolare dell’Energia, mentre non mancano i dubbi sulla poca esperienza di Shapps in fatto di difesa e intelligence. Wallace aveva annunciato dall’inizio dell’estate di voler lasciare il governo. Personalità popolare - fatto raro per i Tory in questo periodo - Wallace era stato più volte considerato dagli osservatori come potenziale inquilino di Downing Street. L’idea di lasciare la politica è maturata probabilmente dopo aver fallito la conquista del posto di segretario generale della Nato, a causa del mancato gradimento da parte degli Usa che ha portato alla riconferma di Jens Stoltenberg. Wallace ha assicurato che non si ricandiderà alle prossime elezioni politiche britanniche previste - salvo anticipi - per la fine del 2024.

Il sostituto
 

Prima dello scoppio della guerra in Ucraina - dossier nel quale è stato fin dalla prima ora paladino della linea dura nei confronti di Mosca -, Wallace aveva dovuto supervisionare il difficile ritiro delle truppe britanniche dall’Afghanistan nel 2021. Era stato anche uno degli artefici dell’alleanza militare AUKUS, con Usa e Australia, nella regione Asia-pacifico: alleanza che aveva non poco irritato la Francia, esclusa dal patto. Uomo discreto, da ex militare abituato a dosare i toni e le parole, si era segnalato lo scorso luglio al vertice della Nato di Vilnius per un’insolita stoccata nei confronti di Zelensky, che si era pubblicamente lamentato di non essere stato invitato: «Gli ucraini dovrebbero pensare a dire grazie agli alleati ed evitare di considerare paesi come il Regno Unito come una piattaforma Amazon da cui ordinare armi». 
 

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Il Gazzettino