Il jihadista del treno Amsterdam-Parigi: «Dovevo uccidere, ma non me la sono sentita»

Il jihadista del treno Amsterdam-Parigi: «Dovevo uccidere, ma non me la sono sentita»
«Non ho potuto uccidere». Ascoltato dal giudice istruttore, Ayoub El Khazzani, l'attentatore del treno Thalys Amsterdam-Parigi del 21 agosto 2015, ha raccontato...

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«Non ho potuto uccidere». Ascoltato dal giudice istruttore, Ayoub El Khazzani, l'attentatore del treno Thalys Amsterdam-Parigi del 21 agosto 2015, ha raccontato una sua versione dei fatti di quell'attentato fallito. L'uomo, cittadino marocchino, 25 anni, salito sul treno fermo alla stazione di Bruxelles, ha con sé un vero arsenale, un Kalachnikov, 270 munizioni, un taglierino, una pistola, una tanica di benzina. All'uscita dal bagno, qualcuno tenta di disarmarlo, lui apre il fuoco e ferisce un passeggero. Due cittadini americani ed un britannico intervengono e riescono ad avere la meglio su di lui dopo una lotta in cui uno degli eroi del Thalys rimane ferito.


Nel corso di un interrogatorio del 23 novembre 2017, il cui contenuto è stato appena rilanciato da France Inter, Ayoub El Khazzani ha raccontato di aver ricevuto l'ordine di attaccare il treno da Abdelhamid Abaaoud, coordinatore degli attentati di Parigi. «Mi ha detto che il bersaglio era il Thalys, dove dovevo attaccare degli americani», ha dichiarato, spiegando di aver rifiutato la proposta della cintura esplosiva perché «contrario a massacrare la gente». «Mi sono diretto verso gli americani. Ad un certo punto, un americano, uno grande, mi ha fissato, era lontano da me. L'ho visto in faccia e non ho potuto ucciderlo. Personalmente, non ho potuto uccidere. Avevo due armi. Dentro di me, ero distrutto psicologicamente, ma all'ultimo minuto non ho potuto». Cosa che - spiega - rimpiange una volta messo in stato di fermo. «Molto onestamente ho rimpianto di non aver ucciso, dopo aver visto quello che succede in Siria».


Agli eroi del Thalys - i tre passeggeri che sono riusciti a bloccare l'attentatore marocchino - Clint Eastwood ha dedicato il suo ultimo film “Ore 15,17 - Attacco al treno”, dove i reali protagonisti della vicenda compaiono come attori nella parte di sé stessi. (Nella foto, i due statunitensi Anthony Sadler e Alek Skarlatos mentre ricevono un premio dal sindaco della città francese Arras, il comune dove avvenne il fallito attentato) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino