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Il giudice federale argentino Mara Servini de Cubra, che da anni indaga su specifici crimini della transizione post-franchista a causa dell'omissione di un'indagine in Spagna, ha incriminato l'ex ministro Martin Villa, 87 anni, per circa 12 casi di omicidio e tortura. Lo scrive oggi il quotidiano Pagina 12 di Buenos Aires. Citando media spagnoli il giornale indica che Villa, ministro dell'Interno durante la fine del regime di Franco e poi esponente di spicco della transizione, «è stato accusato di crimini contro l'umanità». L'avvocato che ha presentato la denuncia in Argentina, Máximo Castex, ha salutato la decisione definendola «un grande successo, ed una grande notizia per i famigliari delle vittime». Castex ha ricordato che l'istruttoria è stato un processo lungo e complesso, dato che «ogni richiesta di prove è stata quasi sistematicamente respinta dalle autorità spagnole».
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Nel rinvio a giudizio si assicura che l'ex ministro «occupò una posizione preponderante nella struttura gerarchica di potere» sotto la quale vi furono diversi decessi, «dei quali deve essere considerato responsabile». In particolare Villa è accusato, fra l'altro, di aver permesso l'uccisione del giovane Arturo Ruiz nel 1977, della strage del 3 marzo a Vitoria dove morirono cinque operai, della repressione poliziesca ai "Sanfermines" del 1978 e di cinque morti durante la Settimana pro amnistia del maggio dal 1977.
Il Gazzettino