Arbeit macht frei, il lavoro rende liberi. Una delle frasi più dolorose che la storia ricordi. Quella posta all'ingresso dei campi di concentramento nazisti tedeschi...
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«Un bar "militare" in un villaggio finlandese. "Arbeit macht frei" era una falsa, cinica illusione che le SS davano ai prigionieri del campo di Auschwitz. Quelle parole sono diventate una delle icone dell'odio umano. È doloroso vedere il simbolo usato in questo modo». Con queste parole, l' "Auschwitz Memorial" ha diffuso la foto del pub "Tankki" (carroarmato) con tanto di simbolo del mezzo militare. Secondo quanto riporta il sito locale "Seutu4", il proprietario del "Tankki Bar" si sarebbe rifiutato di togliere il cartello. Juha Koskinen, questo il suo nome, si è rifiutato di togliere il cartello. Ha detto che se un cliente che visita il pub «una o due volte l'anno» e rimane infastidito dalla scritta, allora «può andarsi a prendere la sua birra altrove». Koskinen ha concluso dicendo che «ovviamente le vittime di Auschwitz dovrebbero essere ricordate» ma ha anche detto di non conoscere la storia di quella frase legata al nazismo.
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Il Gazzettino