Giornalista denunciata dalle autorità islamiche perchè vestita in modo indecente anche se coperta dalla testa ai piedi

Giornalista denunciata dalle autorità islamiche perchè vestita in modo indecente anche se coperta dalla testa ai piedi
 Roma - Nonostante fosse vestita con un abaya lunga fino ai piedi, il vestito che copre interamente il corpo, e avesse il capo coperto, una giornalista televisiva...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
 Roma - Nonostante fosse vestita con un abaya lunga fino ai piedi, il vestito che copre interamente il corpo, e avesse il capo coperto, una giornalista televisiva dell'Arabia Saudita è stata denunciata dalle autorità saudite per essersi mostrata in video con un «abbigliamento indecente». Le immagini del servizio andato in onda sull'emittente Al Aan TV, con sede a Dubai, mentre era in corso una diretta per strada, ha lasciato il mondo di stucco. L'ira delle autorità saudite si è scatenata perchè l'abito della giovane era leggermente più corto del solito. L'ennesimo episodio repressivo nei confronti delle donne è avvenuto il 24 giugno, giorno della revoca del divieto di guida delle donne del regno. La colpa di Shireen al-Rifaie è di essere andata in onda indossando pantaloni bianchi e un abaya bianco corto ma leggermente scollato, insieme a un velo che ne rivelava parte dei capelli. Il principe saudita che si definisce illuminato, Mohammed bin Salman ha detto che le donne devono comportarsi secondo le leggi in vigore e devono vestire in modo rispettoso. 
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino