Amministrazione Trump: altre dimissioni eccellenti con uno strano "messaggio in codice"

Amministrazione Trump: altre dimissioni eccellenti con uno strano "messaggio in codice"
NEW YORK – Dimissioni con messaggio cifrato. L’esodo di funzionari e consiglieri dall’Amministrazione Trump si è arricchito ieri dell’addio di...

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NEW YORK – Dimissioni con messaggio cifrato. L’esodo di funzionari e consiglieri dall’Amministrazione Trump si è arricchito ieri dell’addio di Daniel Kammen, inviato speciale per la scienza. Ma pochi avrebbero fatto caso alle dimissioni di un funzionario di importanza non primaria, se non fosse che Kammen ha imitato altri colleghi che si erano dimessi nei giorni scorsi e nella sua lettera di dimissioni ha nascosto la parola «Impeach».


La parola che invita a mettere sotto processo il presidente non era immediatamente visibile, ma occhi attenti l’hanno identificata. Bastava leggere la prima lettera di ogni inizio di paragrafo. Kammen era cioè ricorso a quello che nell’enigmistica si chiama “acrostico”.

L’inviato per la scienza, professore di Energia a Berkeley, era stato nominato da Barack Obama nel febbraio del 2016, ma dopo sette mesi di Donald Trump, ha rassegnato le dimissioni, e in un tweet ha spiegato di essere indignato perché Trump «non aveva condannato i suprematisti bianchi e i neo nazisti».

La sua lettera è però ben più ampia e particolareggiata nel descrivere i punti di disaccordo con il presidente, incluso l’abbandono dell’accordo di Parigi sull’ambiente e il «comportamento» del presidente che dà forza «al sessismo e al razzismo, si disinteressa del benessere di tutti gli americani, della comunità globale e del pianeta».

La lunga lettera sarebbe probabilmente passata quasi inosservata, senza l’accortezza dell’acrostico, che l’ha resa immediatamente un successo sui social.

Ma se Kammen ha scritto in modo che a leggere la sua missiva dall’alto in basso venisse fuori la parola «impeach», altri suoi colleghi hanno invece suggerito di «resist», resistere. Sono i 16 membri del “Committee on Arts and the Humanities”, che si sono dimessi in massa lo scorso 18 agosto. Anche loro lo hanno fatto in reazione alle parole che Trump aveva usato sui fatti di Charlottesville, e hanno usato la lettera di addio per mandare un messaggio in codice al Paese. 

Il presidente è stato criticato da moltissimi leader ed esponenti della politica e della cultura per non aver condannato nettamente i neo-nazi colpevoli dell’uccisione di una ragazza a Chalottesville. E altri membri di altre commissioni si sono dimessi, tanto che Trump ne ha sciolte due d’autorità – l’American Manufacturing Council e lo Strategic and Policy Forum - per evitare l’umiliazione di trovarsele tutte deserte.  

​                                                                                                                                                                                  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino